Rai, la “cura Fuortes” per risanare l’azienda preoccupa il Consigliere in quota dipendenti

Carlo Fuortes Ad Rai
Carlo Fuortes, nuovo Ad della Rai

Il nuovo amministratore delegato Rai Carlo Fuortes ha tuonato in Cda contro il forte disavanzo di circa 57 milioni di euro per il 2021, e ha presentato un piano di revisione del bilancio dell’azienda pubblica. Piano che ha incassato l’avallo di tutti i consiglieri tranne uno, che si è astenuto. Ed è stata la più emblematica delle astensioni, visto che è giunta da chi la Rai la conosce bene, e dall’interno. Parliamo di Riccardo Laganà, riconfermato per il secondo mandato consecutivo Consigliere di Amministrazione in quota dipendenti, e assai scettico sulla “cura Fuortes” per raggiungere il pareggio di bilancio.

Su Facebook, il Consigliere ha riassunto così la posizione di Fuortes: “Il nuovo Ad ha portato una proposta di approvazione di nuovi interventi sul budget presentato il 14 gennaio scorso dall’Ad Salini. Le ipotesi puntano a raggiungere il pareggio di bilancio e migliorare un po’ l’indebitamento in un anno segnato da grandi eventi sportivi e dalle conseguenze della pandemia puntando su: -aumento degli introiti pubblicitari; -tagli non lineari e diversificati che riguardano il prodotto (reti, produzione, canali tematici, ecc) e in misura minore area staff e servizi.

“Rispetto alle ipotesi di tagli” prosegue quindi Riccardo Laganà, “ho chiesto di sapere il criterio e gli eventuali impatti in termini di qualità del prodotto, ore di trasmissione ed eventuali problematiche gestionali delle direzioni sottoposte ai tagli. L’Ad ha risposto che tali interventi sono stati meticolosamente ponderati grazie alle strutture competenti e che, essendo mediamente di modesta entità, non impatteranno in alcun modo in termini di prodotto“.

Ma il Consigliere in quota dipendenti ha “ribadito comunque la necessità di aprire un confronto sindacale laddove i tagli possano impattare su offerta informativa e maggiorazioni”, chiedendo “altresì di intervenire su appalti costosi, collaborazioni munifiche, contratti a società di produzione che di solito hanno sempre avuto garantito la loro parte di budget mentre le evidenze di questi giorni mostrano come è il pieno utilizzo delle risorse interne a garantire risparmi oltre che qualità e innovazione del prodotto”.

Laganà conclude quindi: “Ci saranno aggiornamenti rispetto alle ipotesi prospettate ma in ogni caso rimane la mia forte preoccupazione. È necessario prima un progetto industriale e editoriale basato su risorse congrue e certe per adempiere a tutti gli obblighi di servizio pubblico“.