Rai, Laganà chiede giro di vite sugli agenti. Anzaldi: “Vertici colgano occasione”

fazio caschetto che tempo che fa conflitto d'interessi rai3
Fabio Fazio e il suo agente Beppe Caschetto

di Marco Zonetti 🖋️

Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti, torna – in un’intervista rilasciata a Veronica Marino dell’Adnkronos – sull’annosa questione degli agenti di spettacolo che fanno il bello e il cattivo tempo nella Tv pubblica, dopo la pubblicazione del report sul primo periodo di
attuazione della relativa policy alla Commissione di Vigilanza Rai .

Secondo Laganà: “La policy sul conflitto d’interessi degli agenti di spettacolo formalmente viene rispettata in Rai, ma nella sostanza la concentrazione di artisti dello stesso agente è ancora una
realtà
“. Ad avviso del Consigliere, “a distanza di due anni dall’approvazione della politica di condotta tesa a evitare possibili conflitti di interesse da parte degli agenti di spettacolo appare ormai necessaria l’esigenza di valutare l’efficacia del limite del 30% per tentare di trovare soluzioni al fine di adeguarla al tetto numerico indicato dalla commissione parlamentare di Vigilanza che impegna Rai a non contrattualizzare in uno stesso programma più di tre artisti rappresentati dallo stesso agente o da altra società di cui l’agente sia socio“.

“Indipendentemente dal rispetto formale della misura del 30%, infatti – questo l’avvertimento di Riccardo Laganà – è riscontrabile una concentrazione a volte anomala di artisti riferibili al medesimo
agente”.

Rammentiamo per esempio che il programma Quelli che il lunedì, poi chiuso per ascolti deludenti, vantava nel cast fisso ben otto personaggi – fra cui i tre conduttori Mia Ceran, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglurappresentati dalla Itc 2000 di Beppe Caschetto. Caso di cui VigilanzaTv si è occupata più volte e riscontrato anche nel programma Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio su Rai3, nel quale diversi componenti del cast fisso – fra cui lo stesso conduttore e Luciana Littizzetto – appartengono alla Itc 2000. Per non parlare della Friends & Partners, riuscita a piazzare ben trenta artisti della sua scuderia ai Seat Music Awards, e un bel numero degli stessi nei programmi Rai da essa prodotti, come 1, 2, 3… Fiorella (ben quindici) o Lui è peggio di me.

Il Consigliere in quota Dipendenti ricorda quindi che “la risoluzione della Vigilanza ha la condivisibile finalità di evitare, attraverso la formulazione di indirizzi specifici, l’insorgere di conflitti di interesse tra produttori e agenti dello spettacolo. In particolare, la stessa mira a prevenire il rischio che la concessionaria pubblica affidi la produzione della propria offerta editoriale a soggetti che, nel rivestire un duplice ruolo, possano incidere sulle scelte editoriali alterando la concorrenza anche a danno delle maestranze interne e con un utilizzo non efficiente delle risorse pubbliche da canone”.

Sempre all’Adnkronos, Laganà annuncia l’avvenuta richiesta formale di “porre all’ordine del giorno del Cda il tema della policy conflitto di interessi agenti dello spettacolo, con discussione ed eventuali proposte di modifica, alla luce dei risultati fin ora ottenuti e che prefigurino l’introduzione di misure più efficaci anche in vista dei futuri palinsesti”.

Sempre interpellato dall’Adnkronos, Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha commentato così le parole del Consigliere Rai: “L’impegno del consigliere Laganà sui conflitti di interessi di agenti e conduttori è molto importante: vista l’evidente inefficacia delle policy adottate dalla Rai, peraltro decise dai precedenti vertici gialloverdi, è urgente che l’azienda si doti di nuove policy per arrivare al rispetto vero e rigoroso di quanto previsto dalla Risoluzione approvata all’unanimità dalla commissione di Vigilanza“.

È inaccettabile – prosegue l’On. Anzaldi – che pochi agenti siano i direttori occulti dei palinsesti Rai, decidendo programmi, conduttori, ospiti, temi e collocazione, a maggior ragione dopo quello che abbiamo visto sull’informazione della guerra in Ucraina. L’Ad Fuortes e la presidente Soldi colgano la disponibilità del consigliere eletto dai dipendenti per dare attuazione a quanto indicato dal Parlamento e mettere in regola l’azienda inadempiente da 5 anni”.

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