di Marco Zonetti
Dopo l’ultima audizione dei vertici Rai in Commissione di Vigilanza, e la conferma da parte dell’Ad Carlo Fuortes del taglio alle edizioni notturne dei Tg regionali, il Consigliere di Amministrazione in quota Dipendenti Riccardo Laganà ha espresso tutto il suo disappunto. Prima, smentendo le parole di Fuortes secondo cui la decisione sia stata votata all’unanimità dal CdA. “Consiglio di usare la parola ‘unanimità’ con molta più attenzione”, ha twittato ieri Laganà, comunicando di aver contestato la decisione sulle edizioni serali dei Tg regionali e di aver scritto una lettera formale con sue “forti perplessità e contrarietà specie senza un adeguato confronto con le organizzazioni sindacali”.
Per poi approfondire in una nota: “Credo sia doveroso ribadire che sul taglio delle edizioni non c’è stato nessun voto del CdA ma solo una presa d’atto dei palinsesti 2022 che, come è risaputo, non sono atti di fede ma possono cambiare, variare e subire aggiustamenti, come è avvenuto e come sta avvenendo in questi giorni sulla programmazione. Si tagliano dunque edizioni del tg, mentre la rubrica del pensionato Marzullo, tra i molti esempi che potrei fare, non viene minimamente intaccata“.
Qui è necessario aprire una parentesi: a luglio del 2020 Laganà aveva chiesto ufficialmente all’allora amministratore delegato Fabrizio Salini se rispondesse a verità che l’oggi sessantottenne Gigi Marzullo – all’epoca prossimo alla pensione – avesse maturato circa 500 giorni di ferie arretrate, equivalenti a dieci anni di ferie non godute. Un evidente costo esorbitante per l’azienda, aggravato dal fatto che, seppur pensionato, Marzullo non ha mai smesso di lavorare con la Rai andando in onda – grazie a un contratto di consulenza – con ben quattro format (“Sottovoce”, “Applausi”, “Cinematografo”, “Mille e un libro”). Oltre a essere presenza fissa di Che tempo che fa in onda su Rai3, della versione estiva di Dedicato e di Oggi è un altro giorno su Rai1. Una situazione ai limiti dell’assurdo che Laganà ha fatto presente anche al nuovo Ad Fuortes, e che al momento resta ancora da dipanare.
Tornando invece alla questione dei Tg regionali, il Consigliere Laganà precisa che: “Già durante il CdA del 28 luglio, quando all’interno della revisione del budget 2021 vennero ipotizzati tagli alle edizioni notturne della Tgr e Rai Sport”, egli ha “evidenziato che tutto doveva essere inserito in un quadro progettuale più ampio e concertato”. Per giunta si pone “anche in essere un problema di presidio produttivo informativo regionale che, in assenza di alternativa, terminerebbe alle ore 20“.
Riccardo Laganà dichiara quindi di aver anche “espresso forti perplessità a Presidente, Amministratore Delegato e tutto il CdA con una lettera inviata il 16 novembre u.s invitandoli a preliminare confronto con il sindacato Usigrai, ma anche altre oo.ss. In ogni caso tale importante decisione deve essere intrapresa all’interno di una complessiva riorganizzazione dell’intera offerta informativa regionale e non attraverso una semplice presa d’atto relativa alla presentazione del palinsesto gennaio-marzo 22″.
E ancora: “Tagliare trasversalmente non è la soluzione ma ottimizzare e ridisegnare in chiave moderna, anche ottimizzando, la Tgr è il nostro compito di amministratori. Gli sprechi sono altrove, si comincino, tanto per citare un esempio, a tagliare gli appalti delle grandi società di produzione che non subiscono mai tagli“.