Rai, M5s ambiguo su regolamentazione ospiti. Anzaldi: “Ostruzionismo evidente”

propaganda russa a Cartabianca
Un momento di #Cartabianca su Rai3

di Marco Zonetti 🖋️

Mentre nel Paese infuria la polemica scatenata dal dossier dei “filoputiniani” pubblicato dal Corriere della Sera, a #Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer su Rai3 è scoppiata l’ennesima diatriba che ha visto il climatologo Luca Mercalli abbandonare la trasmissione sdegnato dal “negazionismo climatico” in seno al dibattito che lo vedeva fra gli interlocutori assieme al Vicedirettore della Verità Francesco Borgonovo.

L’Onorevole Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha commentato su Facebook: “È accettabile che mentre il presidente Draghi e il ministro Cingolani lavorano per guidare l’Italia nella trasformazione energetica e ambientale, la Rai diffonda fake news negazioniste? Che ne pensa l’Ad Fuortes, che in Vigilanza si è impegnato a riformare i talk show riconoscendone gli evidenti limiti? Ci si sarebbe attesi, peraltro, che l’azienda presentasse pubblicamente almeno le sue scuse ai telespettatori e a Mercalli”.

E ancora: “Davvero si può continuare a far finta di nulla, mentre sul servizio pubblico l’informazione su questioni serissime come la salute, i vaccini, la guerra, l’ambiente viene trasformata in un circo a pagamento?“.

Da cittadini che paghiamo il canone, siamo desiderosi di sapere se l’ospitata di Luca Mercalli fosse pagata – e quindi, se siano stati spesi soldi pubblici per un opinionista che se ne’è andato anzitempo – e se fosse pagata o meno anche quella di Francesco Borgonovo. Qualcuno presenterà un’interrogazione alla Rai per chiedere trasparenza in merito?

In ogni modo, l’On. Anzaldi ha poi fatto riferimento al parere della Presidente Rai Marinella Soldi che, interpellata dal quotidiano La Repubblica sulla regolamentazione degli opinionisti nei talk show, ha giudicato “corretto” che la Commissione di Vigilanza suggerisca “policy che diano una mano all’azienda ad adempiere alla sua missione di servizio pubblico”.

Chiamando in causa la suddetta dichiarazione del vertice Rai, l’On. Anzaldi ha precisato: “Alla luce del giudizio favorevole espresso su Repubblica dalla presidente della Rai, Marinella Soldi, sul ruolo della commissione di Vigilanza in materia di policy proposte all’azienda, chiedo al presidente Barachini e alla commissione che alla seduta di martedì 14 giugno, prima dell’audizione dell’Ad Fuortes, venga subito messa in votazione la Risoluzione sulla rotazione degli opinionisti, di cui stiamo ormai discutendo da oltre due mesi e che viene bloccata dall’ostruzionismo M5s”.

E ancora: “Dal partito di Conte non è arrivata alcuna proposta alternativa, ma solo l’evidente obiettivo di stoppare la risoluzione per tutelare rendite di posizione che vedono l’ossessiva presenza sempre e solo degli stessi opinionisti, spesso collaboratori del Fatto quotidiano. Non ha alcun senso continuare ad aspettare, è urgente votare affinché alla Rai arrivino indicazioni chiare prima del varo dei palinsesti della prossima stagione“.

Al che i grillini attraverso un anonimo comunicato firmato dagli “esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione di Vigilanza Rai” hanno replicato: “Informiamo il solerte commissario di Vigilanza Anzaldi che, come lui stesso sa benissimo, la risoluzione sulla rotazione degli opinionisti nei talk della Rai in discussione in commissione di Vigilanza non è oggetto di alcun tipo di ostruzionismo da parte del MoVimento 5 Stelle“.

“Semplicemente” – proseguiva la nota pentastellata – “le proposte di risoluzione che ci sono state sottoposte presentavano tali e tante problematicità da non poter essere prese in considerazione. Per questo ci siamo fatti carico di presentare una proposta alternativa, che da un lato invita la TV pubblica a rispettare il dettato e lo spirito del contratto di servizio, affinché l’informazione pubblica sia autorevole, pluralista, equilibrata e indipendente; dall’altro impegna la Rai a riferire mensilmente alla Commissione di Vigilanza le misure messe in campo per garantire il rispetto del contratto di servizio”.

I grillini si sono detti quindi “disponibili a discutere una proposta che parta da questi presupposti già martedì prossimo, fermo restando il nostro no ad ogni possibile lesione o ingerenza sulla libertà di informazione e sull’autonomia delle redazioni giornalistiche. Questo è quanto: nessun ostruzionismo, solo buon senso. Tutto il resto è il solito nulla infarcito di polemiche inutili cui Anzaldi ci ha ormai abituato da tempo“.

Il tutto mentre il Senatore Primo Di Nicola, Vicepresidente pentastellato della Commissione di Vigilanza Rai, rilascia un’intervista al Fatto Quotidiano nella quale sottolinea le stesse problematiche rilevate dal Segretario Anzaldi. Secondo il Senatore Di Nicola, infatti, l’informazione italiana “ne esce male anche per quel che riguarda i talk show. Il più delle volte animati da contrapposizioni personali tra opinionisti senza titoli che finiscono per sostituirsi al merito della questione, cioè la guerra. Mi dispiace in particolare che questo avvenga nella Tv pubblica” conclude Di Nicola.

L’On. Anzaldi ha replicato così alla nota grillina: “L’ostruzionismo M5s sugli opinionisti è evidente, con buona pace dell’anonima nota diramata dal partito di Conte. Dopodiché, se fosse stata approvata la Risoluzione sulla rotazione degli ospiti, di cui si discute in Vigilanza ormai da mesi, non avremmo avuto il caso Mercalli. L’autorevole climatologo non si sarebbe trovato a discutere, in prima serata su Rai3, con un opinionista fisso a pagamento senza alcuna esperienza in ambito ambientale, e quindi non sarebbe stato costretto ad abbandonare lo studio di fronte a dichiarazioni negazioniste e fake news conclamate“.

E ancora: “La risoluzione, infatti, chiede alla Rai di privilegiare opinionisti di ‘comprovata competenza e autorevolezza nella materia di cui si discute’. Il vicedirettore della Verità Borgonovo rispondeva a questi requisiti su un tema delicato come il cambiamento climatico? Visto, comunque, che i 5 stelle si dicono pronti a discutere, martedì si metta subito in votazione la risoluzione e non si perda altro tempo“.

Anche perché, indugiando, si finirebbe per votare la risoluzione a palinsesti autunnali già approvati. E ciò significherebbe che qualsiasi intervento a regolamentare ospiti e opinionisti entrerebbe in vigore solo a partire dal gennaio 2023. Con le contrattualizzazioni già effettuate per tutta la stagione, ovvero fino a giugno dello stesso anno. In ultima analisi, dunque, fino all’estate 2023 e fino a dopo le elezioni politiche non cambierebbe nulla.

Ma qual è la proposta alternativa di risoluzione presentata dal M5s? Un commissario della Vigilanza che preferisce restare anonimo ci comunica che avrebbe dovuto esserci un’interlocuzione tra i grillini e il Presidente Alberto Barachini per la stesura di un nuovo testo, ma – in maniera piuttosto inquietante – il commissario non sa se ciò sia avvenuto o meno.

Abbiamo chiesto quindi delucidazioni in merito al Segretario della Vigilanza Anzaldi che ci ha risposto: “A me non sembra che fosse stato dato incarico al Presidente in tal senso, ma se anche così fosse ciò non toglie che è trascorso un mese nel quale la Vigilanza non ha lavorato sulla suddetta risoluzione, nonostante il problema fosse ogni giorno sempre più attuale. E ciò malgrado, a tutt’oggi non abbiamo un testo nuovo da vagliare in Commissione, a pochi giorni dal varo dei prossimi palinsesti Rai. Sarebbe il caso che Il Presidente Barachini, se non vuole rispondere alle mie sollecitazioni pubbliche sulla risoluzione, rispondesse almeno al commissario che vuole restare anonimo sullo stato della sua interlocuzione tra lui e il M5s al riguardo”.

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