Gli ascolti Tv e i dati Auditel di lunedì 30 agosto 2021 vedono, in seconda serata su Rai1, Sette Storie – Ultimo volo da Kabul condotto da Monica Maggioni radunare – dalle 23.32 all’una e 13 – solo il 7.7% con 559.000 spettatori. Un risultato non elettrizzante, se si pensa che Rete4 con Controcorrente condotto da Veronica Gentili intorno alla mezzanotte ha totalizzato una media di 553.000 individui all’ascolto, e Rai3 con Presa Diretta di Riccardo Iacona ha segnato in prime time una media di 1.365.000 ascoltatori con il 7.4%.
Sette Storie – abbonato a un magro 7% di share, come fece notare sarcasticamente l’agente Lucio Presta, nemico numero uno della rossa Monica – è un programma costosissimo che va in onda quasi ininterrottamente da circa dodici mesi, con una pletora di collaboratori esterni, nonché prodotto dalla società esterna Blu Yazmine fondata nel 2020 da Ilaria Dallatana (ex direttrice di Rai2 ai tempi della Maggioni Presidente Rai, come segnalava l’anno scorso il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi). Quella Blu Yazmine finita anche nel mirino del Consigliere di Amministrazione Rai Riccardo Laganà per i tanti appalti ottenuti in Rai (ben quattro nel giro di qualche mese soltanto), seppur nata da pochissimo tempo; appalti che non hanno per giunta brillato negli ascolti.
Maggioni, divenuta capostruttura di se stessa con la nomina – firmata dall’ex Ad Salini – a responsabile del nucleo produttivo di Sette Storie, è in corsa per ereditare la direzione del Tg1, come evidenzia anche e per l’appunto la sua accresciuta abnegazione mediatica in questa contingenza di tumulti internazionali che, grazie alle sue innegabili competenze in materia, l’ha vista recarsi personalmente a Kabul. Trasferta, il cui ritorno – più che l’andata – è divenuto oggetto d’interesse mediatico.
Come scrive Andrea Valle su Libero, la giornalista così come il Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan Stefano Pontecorvo (ospite ieri sera di Sette Storie, peraltro) sarebbero rientrati immediatamente alle loro attività (la Maggioni negli studi Rai, e Pontecorvo a La7 ospite in studio a In Onda) senza essersi sottoposti alla quarantena fiduciaria. “Evidentemente le regole non sono uguali per tutti” chiosa Libero.
In attesa di vedere se vi saranno strascichi sul caso, riuscirà la nostra eroina ad accaparrarsi la poltrona del Tg1, sbaragliando la concorrenza di Antonio Di Bella (anch’egli suo ospite ieri sera) e di Gennaro Sangiuliano, entrambi in lizza per sostituire Giuseppe Carboni? Intanto, malgrado gli ascolti non certo entusiasmanti criticati anche da Maurizio Costanzo (poi scusatosi e rimproverato da Aldo Grasso), Sette Storie, o 7%, per dirla malignamente con Presta, prosegue imperterrito nel sonnacchioso lunedì sera di Rai1. Le regole secondo cui i programmi costosi con scarse performance Auditel chiudono i battenti, quelle senz’altro non sono uguali per tutti.