di Marco Zonetti 🖋️
Il corrispondente Rai Marc Innaro risponde a una nota del M5s, smentendo tout court le illazioni che hanno accompagnato la notizia del suo prossimo trasferimento in Egitto attribuito a un presunto intervento del Pd. “Nel ringraziare i membri M5S della Commissione Vigilanza Rai della loro solidarietà nei miei confronti per gli attacchi ingiustificati, provenienti da alcune forze politiche” dichiara Innaro, “tengo tuttavia a precisare che il mio imminente trasferimento alla Sede di Corrispondenza RAI del Cairo, dopo 8 anni di permanenza a Mosca, era stato da me concordato con l’Ad. RAI, Carlo Fuortes già 3 mesi fa“.
La precisazione del giornalista risponde alla seguente nota dei parlamentari grillini in Commissione di Vigilanza Rai: “Esprimiamo solidarietà al giornalista Rai Marc Innaro che, dopo 8 anni di corrispondenza
da Mosca, sarà trasferito in Egitto. Una decisione presa dall’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, su cui chiederemo spiegazioni ai vertici Rai. Appare infatti non casuale la scelta di trasferire Innaro dopo gli attacchi da lui ricevuti da forze politiche e media per presunte posizioni filo russe“.
I 5 Stelle alludevano in primo luogo alla presenza di Innaro nella “lista dei filoputiniani” presentata alla Camera dei Deputati dall’Onorevole Andrea Romano (Pd), esponente della Vigilanza Rai; lista che aveva innescato il sospetto che il trasferimento del corrispondente Rai al Cairo fosse una “punizione” per le sue presunte posizioni pro Putin. A conti fatti, invece, il sospetto era infondato e non vi è stato alcun intervento del Partito Democratico riguardo alle sorti professionali del giornalista.