Rai, no di Laganà ai palinsesti: “Non ne capisco il valore per il servizio pubblico”

Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti
Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti

di Marco Zonetti

Nella seduta del Consiglio di Amministrazione Rai tenutasi ieri, mercoledì 9 novembre 2022, a Viale Mazzini, Marcello Ciannamea, direttore del Coordinamento editoriale dei palinsesti, e Roberto Nepote, direttore Marketing & Strategia, hanno presentato i nuovi palinsesti inverno-primavera della Tv pubblica.

E al solito, come avvenuto nelle precedenti occasioni, il Consigliere in quota Dipendenti Riccardo Laganà si è mostrato fortemente critico al riguardo, come egli stesso dichiara pubblicamente sui suoi profili social.

Scrive Laganà: “Non ho preso atto dei nuovi palinsesti Rai Prime Time di Rai uno e Rai due che abbondano di appalti totali e parziali alle solite società di produzione, fulcro dei palinsesti. Di alcuni programmi presenti e futuri non comprendo il valore editoriale per il servizio pubblico”.

Il Consigliere in quota Dipendenti ha più volte, in passato, stigmatizzato l’offerta dei programmi di prima serata perlopiù prodotti da società esterne in mano agli agenti di spettacolo – soprattutto le trasmissioni della Rai1 guidata da Stefano Coletta poi promosso Direttore dell’Intrattenimento Prime Time. Ricordiamo, uno su tutti, il fiasco del costosissimo A grande richiesta, un flop finito – dopo le denunce di Laganà – nel mirino dei sindacati Rai e anche della Commissione di Vigilanza.

L’Ansa informa inoltre che, nella stessa seduta del CdA di ieri, si è discusso anche del preoccupante calo di ascolti della Rai nel giorno medio, tanto da essere battuta a ottobre da Mediaset come evidenziato da Andrea Biondi sul Sole 24Ore pubblicando i dati dello Studio Frasi. Una problematica che la Tv pubblica conta di risolvere grazie ai Mondiali di Calcio in partenza imminente e al ritorno di Fiorello nel suo nuovo programma mattutino. Quanto al nodo del Tg2 temporaneamente guidato da Carlo Pilieci dopo la nomina di Gennaro Sangiuliano a Ministro della Cultura, l’interim ha una durata di tre mesi quindi la scelta del nuovo direttore del notiziario non ha carattere di urgenza.

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