di Marco Zonetti
Come annunciato in anteprima da VigilanzaTv, l’Ad Rai Fabrizio Salini ha affidato un nuovo incarico al suo braccio destro Marcello Giannotti. Parliamo della responsabilità del “progetto speciale Rai Corporate, con la collaborazione editoriale della Direzione RaiPlay e Digital, quella tecnica del CTO attraverso le direzioni ICT e Reti e Piattaforme, e con il coinvolgimento di tutte le entità aziendali owner di contenuti e servizi dell’offerta Corporate, sia già presenti che da includere nel perimetro”.
Da notare che, come Salini è ormai scaduto quale Amministratore Delegato e a breve dovrà lasciare la Rai, anche Giannotti fu assunto a tempo determinato (prima come consigliere poi promosso responsabile della Comunicazione della Tv pubblica) e di conseguenza tenuto a seguire le sorti di Salini, lasciando l’azienda assieme a quest’ultimo. Un motivo di vanto, al momento dell’insediamento dell’Ad in quota grillina, quello di non aver scaricato sul groppone degli italiani a tempo indeterminato un altro dipendente Rai. E invece, ecco che – in puro stile grillino e come più volte anticipato da VigilanzaTv – vi sono da tempo manovre per blindare vita natural durante Giannotti quale assunto Rai. Il Senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia), esponente della Vigilanza Rai ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti su quella che egli definisce una “scelta inaccettabile”, sostenendo che la Rai “non può essere il luogo dove parcheggiare i propri collaboratori, men che meno chi, come Salini, non ha dato alcun contributo alla crescita e allo sviluppo del servizio pubblico“. Noi abbiamo chiesto lumi al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), che ci ha rilasciato un’intervista al riguardo.
Onorevole Anzaldi, a Marcello Giannotti, braccio destro dell’Ad Rai Salini, è stata affidata la responsabilità del progetto speciale Rai Corporate. Che ne pensa?
“Affidare un incarico così delicato e complesso, come quello della responsabilità del progetto speciale Rai Corporate, a pochi giorni dalla scadenza del mandato dell’amministratore delegato e del Cda è davvero grave e indecente. Che poi l’incarico sia affidato al più stretto collaboratore di Salini, al direttore della Comunicazione Marcello Giannotti portato in Rai nel 2018 proprio dall’amministratore delegato come membro del suo staff, è ancora più grave. Ecco la Rai M5s, la Rai di Grillo, Di Maio e Conte: i collaboratori dell’Ad scelto da loro finiscono il mandato con il paracadute. Ma c’è un elemento ancora più grave.
A cosa si riferisce?
“Con la nomina di Giannotti siamo di fronte ad un’aperta violazione della richiesta formale e ufficiale del presidente della Vigilanza Barachini che, a nome di tutta la commissione, aveva sollecitato Salini ad astenersi dall’effettuare nomine e promozioni dell’ultimo minuto in queste settimane in cui è già in corso la procedura per la nomina dei nuovi vertici. Tra pochi giorni le Camere, il Governo e i dipendenti Rai nomineranno i nuovi consiglieri, davvero irrispettoso che debbano trovarsi a capo di un progetto così importante e delicato il più stretto collaboratore dell’Ad uscente.
Si aspetta che qualcuno intervenga, dunque?
“Mi aspetto che il presidente Barachini chieda conto di questa vicenda. Ma soprattutto mi aspetto che il magistrato della Corte dei Conti che vigila per legge sulla Rai e sui conti del servizio pubblico avvii subito un’istruttoria su questo caso”.