di Marco Zonetti 🖋️
Mentre si attendono ancora spiegazioni ufficiali da parte di Viale Mazzini sulla decisione dell’Ad Rai Carlo Fuortes di estromettere Mario Orfeo dalla Direzione Approfondimento, le agenzie apprendono che il vertice Rai avrebbe deciso di portare in CdA il prossimo 8 giugno le seguenti proposte: Orfeo tornerebbe al Tg3 che ha lasciato solo qualche mese fa per ricoprire il nuovo incarico ora revocatogli da Fuortes; Orfeo sostituirebbe quindi alla guida del notiziario della Terza Rete Simona Sala, alla quale invece andrebbe assegnata la Direzione del Daytime al posto di Antonio Di Bella, che a sua volta rimpiazzerebbe Orfeo all’Approfondimento.
Se ciò fosse confermato, l’Ad Rai effettuerebbe un cambiamento che coinvolge ben tre importanti direzioni pochi giorni prima delle elezioni amministrative e qualche mese prima delle politiche, mentre l’azienda è già impegnata nella delicata (e caotica, almeno per il momento) transizione dalla divisione in reti a quella in generi.
Ma come può essere utile ed efficace per la Tv di Stato questo continuo valzer di poltrone? Una volta le cariche apicali in Rai cambiavano quando cambiavano i governi, ora addirittura assistiamo alle sostituzioni dei direttori dopo qualche mese soltanto… è regolare che i dirigenti vengano spostati da un incarico all’altro come figurine su un album a seconda degli sghiribizzi dei vertici? E soprattutto quanto ci costa? Frattanto, malgrado l’invito del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, invito rivolto a Palazzo Chigi e alla Presidente Rai Marinella Soldi, non sono ancora giunte risposte ufficiali sulla defenestrazione di Mario Orfeo. Lo sbando continua.