Rai. Perché il Bilancio 2020 potrebbe essere in pari e perché in realtà non è notizia da festeggiare

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Fabrizio Salini, amministratore delegato della RAI. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

La Rai ha appena annunciato in uno dei soliti comunicati stampa in puro stile “grillino”, ovvero con prosa da scuole elementari e toni entusiastici da campagna elettorale perenne, che “il Bilancio 2020 consolidato di Gruppo chiuderà in pareggio, un risultato non scontato visto il forte impatto degli effetti del Covid 19 sia per quanto riguarda i ricavi pubblicitari che per gli introiti derivanti da canoni speciali”.

Ma va? ci sarebbe da rispondere ai geni della lampada che hanno partorito questo comunicato. Nell’annuncio trionfale, infatti, non è ricordato che la tv pubblica ha ricevuto 85 milioni di euro grazie al patto tra l’Ad Salini, il Ministero dell’Economia e il Ministero dello Sviluppo Economico per restituire alla Rai il 5% del canone tolto all’azienda dalla legge di stabilità del 2015.

Nello stesso annuncio, non è ricordato che, proprio grazie al Covid-19, vi è stato un abbattimento senza precedenti delle spese, dovuto alla pletora di repliche che hanno sopperito all’impossibilità per certi programmi di andare in onda; per non parlare poi della riduzione drastica delle spese di trasferta per i Telegiornali ma anche per i vari ospiti nelle trasmissioni costretti a collegarsi da remoto. Nell’annuncio, poi, soprattutto non viene rammentato che non vi sono state le spese per i Campionati Europei e le Olimpiadi, di fatto rinviati proprio per la pandemia.

Ecco perché il pareggio del 2020, se davvero così sarà e non è ancora ufficialmente assodato, potrebbe essere non una lieta novella bensì una pessima notizia per il 2021, quando i nodi verranno realmente al pettine. L’unico risultato di tale comunicato, insomma, è stato quello di dar modo al Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi di sollecitare i vertici Rai – che lasciano intendere di vedere, prevedere e stravedere il futuro come “Amelia, la fattucchiera che ammalia” della Disney – ad approvare celermente il bilancio e a togliere infine il disturbo lasciando posto al nuovo CdA. E, ci auguriamo noi, anche a un nuovo team di comunicazione.

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