Rai piegata dallo sciopero delle maestranze. Laganà: “Protesta giusta”

Riccardo Laganà Sciopero Rai
Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti

Di Marco Zonetti

Oggi, in Rai sarebbero dovute partire le nuove stagioni delle produzioni di punta come Uno Mattina e Storie Italiane su Rai1 e I Fatti vostri su Rai2. E invece sono state sostituite dai “meglio di”, per via di uno sciopero dei lavoratori del centro di produzione di Roma. L’astensione dal lavoro delle maestranze, annunciata il 18 agosto scorso, sta mettendo in crisi anche i telegiornali costretti ad andare in onda in forma ridotta. Oggi pomeriggio, le trasmissioni a rischio sono Oggi è un altro giorno e La vita in diretta, mentre E’ sempre mezzogiorno con Antonella Clerici dovrebbe essere salva, andando essa in onda dal centro di produzione di Milano.

Si tratta della prima vera crisi che colpisce la Rai dell’Amministratore Delegato Carlo Fuortes e della Presidente Marinella Soldi, sin dal loro insediamento nel luglio scorso. Benché le situazioni deplorate dalle maestranze Rai siano pregresse rispetto all’inizio del loro mandato, lo sciopero è comunque un inquietante monito al quale i nuovi vertici non possono restare indifferenti. Infatti sarebbe interessante sapere cosa ne pensa l’Ad Fuortes, visto che le ragioni dello sciopero si conoscevano da tempo. Lui e il capo del personale erano al corrente della protesta, e tuttavia non è stato – a conti fatti – attuato nulla per scongiurarla. Quando invece per i tagli lineari la celerità non è stata seconda neanche a quella di Usain Bolt.

Il Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà, che ha appena denunciato gli sperperi nel programma Uno Mattina (sui quali sarebbe altrettanto interessante conoscere il parere dei vertici aziendali), intervistato da Veronica Marino dell’Adnkronos ha dichiarato che “Lo sciopero indetto dalle RSU della produzione di Roma non è un’interruzione di servizio pubblico, ma una decisa richiesta di rilancio. Un messaggio nella bottiglia per dare futuro ad un servizio pubblico dove ci sono grandi criticità nella gestione del personale, dipendenti troppo spesso considerati come un costo e non come una risorsa, formazione approssimativa, inefficace o assente“.

Laganà parla anche di “Incentivi all’esodo e blocco del turn over che hanno svuotato di personale il settore produttivo delle sedi regionali, centri di produzione, redazioni, in radio e nelle reti e, non ultimo, importanti professionalità ormai perdute a vantaggio di costosi appalti”. Offrendo la sua massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori del Centro di produzione Tv di Roma, il Consigliere precisa che: “Per affidare la creatività, l’ideazione e spesso la produzione di programmi all’esterno, con risultati spesso discutibili, si deve poi tagliare il costo del personale. Una modalità gestionale ormai insostenibile”.

Riccardo Laganà ha anche auspicato che la giornata di sciopero “possa far riflettere i nuovi vertici aziendali rispetto all’avvio di una concreta valorizzazione e ascolto delle risorse interne, reale applicazione dell’articolo 24 del contratto di servizio e immediato avvio di una rapida ma proficua conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei quadri, impiegati e operai scaduto due anni e mezzo fa“. Il Consigliere in quota Dipendenti ha anche riconosciuto il grande lavoro e il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori che, durante il periodo della pandemia, “in presenza o in smart working hanno garantito la continuità del servizio pubblico”.

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