Rai, Pinuccio di Striscia e il giallo del taglio dei Tgr notturni

Il Direttore di VigilanzaTv Marco Zonetti intervistato da Pinuccio di Striscia la Notizia

Striscia la Notizia, attraverso il suo inviato di Rai Scoglio 24 Pinuccio, è tornato sulla vexata quaestio del taglio all’edizione notturna della Tgr, decisione dell’Ad Rai Carlo Fuortes che ha sollevato un putiferio mediatico e istituzionale. Presidenti di Regione, USIGRai, partiti politici (con l’eccezione di Italia Viva tramite il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi).

Quest’ultimo ha perfino depositato un’interrogazione ai vertici Rai riguardo ai costi esorbitanti di tale edizione, che lo stesso Pinuccio – chiamando in causa un’altra interrogazione presentata dal senatore Elio Lannutti del Gruppo Misto – ha svelato come appaia di fatto identica a quella di prima sera.

Pinuccio ha intervistato nella puntata di Striscia andata in onda venerdì 11 dicembre 2021, il direttore di VigilanzaTv Marco Zonetti, che ha ribadito quanto sottolineato dallo stesso Tg satirico ideato da Antonio Ricci. Ovvero che Fuortes ha parlato di presa di visione unanime in CdA, lasciando intendere che i Consiglieri di Amministrazione fossero tutti d’accordo. La seduta del CdA si tenne il 9 novembre 2021, ma il putiferio politico-istituzionale e da parte dei sindacati Rai scoppiò solo il 24 novembre, dopo l’annuncio del taglio da parte dell’Ad Rai in Commissione di Vigilanza.

Ma possibile che, tra il 9 e il 24 novembre, i Consiglieri di Amministrazione Rai che fanno capo ai partiti politici, ovvero Alessandro Di Majo (M5s), Francesca Bria (Pd), Igor De Biasio (Lega), Simona Agnes (Forza Italia) e lo stesso Riccardo Laganà (quota Dipendenti ma sostenuto dall’USIGRai), non abbiano comunicato il taglio dell’edizione notturna della Tgr ai loro danti causa? Perché Fuortes parla di presa di visione unanime, lasciando intendere che la sua decisione non fosse stata contestata in sede di Consiglio di Amministrazione, se poi dopo il suo annuncio in Vigilanza, tutti gli si sono rivoltati contro?

Se Laganà ha, come sostiene, contestato immediatamente la decisione, tanto da chiedere in seguito che il taglio venga votato nelle prossime sedute del CdA, gli altri Consiglieri legati ai partiti politici cos’hanno fatto tra il 9 e il 24 novembre? Perché dopo oltre due settimane che erano stati messi al corrente del taglio, tutti sono parsi cadere dalle nuvole e ignari della decisione di Fuortes? I Consiglieri non comunicano dunque con i loro partiti di riferimento? E il Consigliere sostenuto dall’USIGRai non comunica con quest’ultimo, il quale sostiene di aver saputo del taglio solo dall’annuncio dell’Ad in audizione? E alla luce di tutto ciò, perché Fuortes ha parlato di unanimità di fronte a una Commissione Parlamentare? Mistero.

Intanto, l’USIGRai continua a restare tetragono sulle proprie posizioni, e – dopo l’esito fallimentare dell’incontro conciliativo con la Rai – ha annunciato uno sciopero audio/video per il giorno 29 dicembre. La guerra – e il giallo – continua.

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