Rai, quer pasticciaccio brutto delle Superdirezioni di Genere. Caos in arrivo

Carlo Fuortes Ad Rai
L’Ad Rai Carlo Fuortes

di Marco Zonetti 🖋️

A Viale Mazzini, trasformatosi in una sorta di blindata cassaforte dalla quale non trapela più la benché minima informazione, sono attualmente in molti a rimpiangere l’ex Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini, anche coloro che durante il suo mandato gli hanno fatto una guerra senza esclusione di colpi.

Ma dell’ex Ad in quota M5s nessuno avrebbe mai rimpianto la più grillina delle trovate, ovvero l’introduzione delle Superdirezioni di Genere che di fatto sostituiscono le direzioni di rete. Una pensata che tutti sarebbero stati felici di veder finire nel – non abbastanza popolato – dimenticatoio delle pessime idee mai messe in atto. E invece guarda caso, è stata proprio questa trovata a venire riesumata dal suo successore Carlo Fuortes, innescando una confusione senza precedenti che già sta esacerbando gli animi di chi di dovere.

Come sappiamo, tanto per fare un esempio, il Superdirettore dell’Entertainment Prime Time, ovvero Stefano Coletta, dovrà occuparsi dei programmi d’intrattenimento in prima serata per tutte le reti generaliste Rai. E in questo caso, è facile capire che saranno coinvolte trasmissioni come Ballando con le Stelle o The Voice Senior.

Ma il problema nasce per esempio con la Superdirezione Approfondimento e quella relativa al Day Time. Sotto l’egida della prima, assegnata a Mario Orfeo, è Intuitivo comprendere che finiranno programmi come Porta a Porta, #Cartabianca, Agorà e così via. Mentre la seconda, affidata ad Antonio Di Bella, si occuperà naturalmente di show come Detto Fatto o E’ sempre mezzogiorno.

E tuttavia le cose si complicano oltremodo per programmi in onda nel Day Time (e quindi teoricamente appannaggio di Di Bella) quali Oggi è un altro giorno, La Vita in Diretta, Domenica In, Uno Mattina e così via. Ovvero quelle trasmissioni in cui l’intrattenimento leggero si sposa all’approfondimento.

Quando a Oggi è un altro giorno la scopertasi showgirl Serena Bortone smette di ballare, cantare, suonare il pianoforte, mimare, esibirsi in monologhi comici e fare la ventriloqua, per mettersi a intervistare leader politici ed esponenti istituzionali sulle ultime novità dei palazzi del potere, non si tratta di approfondimento in quel caso? A quel punto il programma non dovrebbe essere competenza di Orfeo?

Nel momento in cui a Domenica In Mara Venier congeda Al Bano, Romina Power, Loredana Lecciso e i loro vari figli e si siede al tavolo con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri per parlare a lungo di Covid-19 o si collega con il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri per discutere dei problemi della Capitale, non è anche quello approfondimento?

E quando a Uno Mattina Monica Giandotti e Marco Frittella abbandonano i consigli per il miglior menu del cenone di Capodanno o il sondaggio “meglio il panettone o il pandoro?”, e si dedicano all’ultima manovra del Governo intervistando Ministri e Sottosegretari, quello non è approfondimento?

Quando, ai tempi del Governo giallo-rosso, Alberto Matano lasciava da parte le vicissitudini di Meghan e Harry o l’ultima hit di Orietta Berti per mettersi a intervistare l’allora Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sulle restrizioni negli stadi, La Vita in Diretta rientrava nei programmi d’intrattenimento o in quelli di approfondimento?

Come dovrebbero essere divise le competenze nei casi succitati? Alla supervisione di chi tali programmi, che si pongono nella nebulosa categoria dell’infotainment, dovrebbero essere assegnati, Orfeo o Di Bella? Con il piano ideato da Salini e varato da Fuortes, dai programmi d’intrattenimento del Day Time scompariranno dunque politici ed esponenti istituzionali, o invece vi resteranno, facendo sì che tali talk show restino quella terra di nessuno in cui ciascuno fa un po’ come gli pare, infischiandosene di tutto, figuriamoci dei novelli “conflitti di attribuzione”?

Un “pasticciaccio brutto”, come direbbe Carlo Emilio Gadda. Un autentico caos che va ad aggiungersi a quello che già regna sovrano in Rai. Nella quale al momento – anziché ridursi – le già numerose poltrone sono ulteriormente aumentate, visto che ai direttori di rete ancora in carica si sono ora aggiunti anche i Superdirettori che dovrebbero entrare in servizio a giugno. Tanto paga il cittadino.

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