Rai, risoluzione opinionisti a rischio. Anzaldi: “M5s difende contratto Scanzi”

Cartabianca opinionisti Alessandro Orsini Andrea Scanzi Maddalena Loy
Bianca Berlinguer, Alessandro Orsini, Marco Travaglio. Andrea Scanzi, Maddalena Loy,
Massimo Cacciari, Mauro Corona, Alessandro di Battista

di Marco Zonetti 🖋️

Era “troppo bello per essere vero”, e lo avevamo preconizzato. La risoluzione presentata in Commissione di Vigilanza dal suo Presidente – il Senatore Alberto Barachini di Forza Italia – che mira a regolamentare il caos degli opinionisti pagati nei talk di approfondimento della Rai, in primis #Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer su Rai3, nella bufera per le dichiarazioni del Professor Alessandro Orsini, rischia infatti di essere affossata.

Come ricorda Il Fatto Quotidiano, se Forza Italia, Lega e Italia Viva sono sostanzialmente d’accordo con il “pentalogo” proposto dal Presidente della Vigilanza, il Partito Democratico mantiene una posizione vaga (probabilmente in omaggio alla Berlinguer coinvolta direttamente nella querelle), mentre Leu e Fratelli d’Italia non sono convinti e pretendono modifiche alla bozza. Categoricamente contrario il Movimento 5 Stelle. Ed è questa di fatto la reale notizia.

Singolare, infatti, la difesa a spada tratta delle vituperate dinamiche dei talk show da parte della forza politica che più le aborriva, arrivando perfino – all’inizio della scorsa legislatura – a scomunicare e cacciare a pedate i loro esponenti che osassero partecipare ai dibattiti televisivi. Ne sanno qualcosa l’ex Senatore Marino Mastrangeli e l’ex Consigliera comunale Federica Salsi, rei di aver presenziato rispettivamente a Pomeriggio Cinque e a Ballarò.

“Il talk show ti uccide, digli di smettere” tuonava imperioso Beppe Grillo contro la sventurata Salsi all’alba della sua ospitata a Ballarò. “E’ il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità”.

Salvo poi, qualche mese dopo, partecipare di persona – parliamo di Grillo – a Porta a Porta facendo una magra figura, ma tant’è; dopo aver dato il via libera ai suoi parlamentari (solo alcuni però, quelli più “telegenici” e “fidati”) che da quel momento in poi iniziarono a popolare ogni programma noto all’uomo. I grillini erano così onnipresenti in Tv da mane a sera, rigorosamente senza contraddittorio secondo i diktat di Rocco Casalino ai quali tutti, Rai, Mediaset e La7, si piegavano, che ci aspettava di trovare Paola Taverna a Elisir disquisire di onestà, Alessandro Di Battista allo Zecchino d’Oro a pontificare di lottizzazione, Luigi Di Maio alle previsioni del tempo a discettare di vincolo di mandato, e così via.

Iperboli a parte, l’inversione a U dei pentastellati riguardo alle prima esecrabili e poi agognate luci della ribalta televisiva s’inserisce nei tanti drastici cambiamenti di rotta intrapresi dal M5s in questi anni, e il no alla risoluzione sugli opinionisti ne è soltanto l’ultimo esempio. Così parlò il Senatore grillino Alberto Airola, esponente della Commissione di Vigilanza Rai: “La politica può dare solo indicazioni di massima. No agli atti della Vigilanza su questioni editoriali. E, se non si pagano gli ospiti, si fa un bel regalo a Mediaset e La7. E comunque decidere di pagare spetta solo all’azienda”. 

E se le parole di Airola sono peculiarmente simili a quelle con cui la diretta interessata Bianca Berlinguer ha bocciato la risoluzione di Barachini, sarebbe utile che qualcuno ricordasse al Senatore grillino che i soldi con cui “l’azienda” paga gli opinionisti sono semmai degli italiani.

Per giunta, la diatriba se remunerare o meno gli ospiti è soltanto una delle questioni trattate dalla risoluzione, il cui principale scopo è quello di porre fine ai “teatrini” allestiti ad hoc da conduttori/trici interessati solo ed esclusivamente ad accrescere l’audience, privilegiando le risse a detrimento dell’informazione. Nodo cruciale in questi ultimi due anni, nei quali da una rovinosa pandemia siamo finiti addirittura alle soglie di una guerra mondiale, con i telespettatori imbottiti di pareri televisivi spesso contrastanti che li hanno lasciati sempre più spaesati. Strano, quindi, che proprio il M5s si metta di traverso.

Sul veto dei grillini, abbiamo interpellato il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che ha un parere degno di nota sulla questione. “Il caso Orsini ha confutato in tutto e per tutto i timori di Bianca Berlinguer. Ultimamente il docente della Luiss è infatti stato ospite di #Cartabianca a titolo gratuito, e il programma ha battuto per la prima volta la trasmissione rivale diMartedì. Quindi, se vogliamo, non solo non è stato fatto alcun regalo alla concorrenza come paventavano la conduttrice e lo stesso senatore del M5s Airola, ma gli ascolti sono aumentati e gli italiani hanno risparmiato duemila euro a puntata, ben dodicimila in tutto”.

“Quanto al niet del Movimento alla risoluzione proposta dal Presidente Barachini” ci dice ancora il Segretario Anzaldi, “viene da pensare che il M5s miri a difendere il contratto del loro opinionista di riferimento, ovvero Andrea Scanzi, che del resto non ha mai fatto mistero delle sue simpatie pentastellate. Ricordiamo un caso su tutti, ovvero il suo pubblico sostegno a Giuseppe Conte in un comizio a Montevarchi, come rilanciato da Dagospia e da voi di VigilanzaTv. Dopo varie interrogazioni parlamentari alle quali la Rai mi aveva risposto vagamente, l’azienda ha poi ammesso che Scanzi è uno degli ospiti remunerati con i soldi degli italiani a #Cartabianca, oltre a guadagnarvi in pubblicità per Il Fatto Quotidiano del quale è una firma di punta e per le sue iniziative. Alla luce di queste considerazioni, capisco che il concetto di rotazione degli ospiti proposto dal Presidente Barachini nella risoluzione, teso a garantire pluralismo di opinioni e di testate giornalistiche, possa fare paura al solito circolo di opinionisti, ai loro agenti e anche ai politici.”

“A chi dà la risoluzione per morta” ci confida concludendo l’On. Anzaldi, “dacché varie forze politiche sono invece orientate per l’approvazione, io rispondo che la partita è ancora tutta da giocare. Qualora invece non passasse, gli unici a rimetterci – come sempre – saranno gli italiani“. Come finirà? Lo showdown in Commissione di Vigilanza è fissato per il prossimo 26 aprile.

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