Rai, scomparsi i filmati di Tenco prima della morte. Potenti (Lega) indaga

Luigi Tenco

di Marco Zonetti 🖋️

La morte di Luigi Tenco, avvenuta durante il Festival di Sanremo del 1967, è ancora avvolta nel mistero, e oggi il giallo del suicidio del cantautore si arricchisce di un nuovo dettaglio. Manfredi Potenti, Deputato della Lega, ha infatti presentato un’interrogazione al Ministro della Cultura Dario Franceschini per sapere che fine abbiano fatto i filmati dell’ultima esibizione di Tenco al Festival prima della sua morte.

«I nastri delle performance – ha dichiarato l’On. Potenti – come riportato dal Corriere della Sera del 22 gennaio 2022, andarono perduti, rimangono solo alcune fotografie e la registrazione filmata delle prove. Com’è possibile smarrire un reperto così significativo, sia dal punto di vista artistico che legale, visto che avrebbe dovuto far parte almeno delle indagini sulla sua scomparsa? La vicenda della morte del cantautore, pur archiviata come suicidio, è stata funestata dai dubbi che hanno continuato a tenere banco per molti anni. Ancora oggi c’è chi lavora per la possibile riapertura del caso».

Come spiega a rollingstone.it il rappresentante della famiglia Tenco, Michele Piacentini: «Prima di tutto è curioso che non sia rimasta nessuna traccia delle prove e delle esibizioni, se non soltanto il racconto successivo di Lello Bersani, che fece un servizio esterno alle riprese Rai dopo il ritrovamento del corpo senza vita. Ma al festival è stato accertato che erano presenti almeno altri cinque cineamatori, oltre alla troupe della Rai. Ad oggi, quello che è stato divulgato, sono invece solo pochi secondi delle prove con Dalida e nient’altro».

Come Piacentini illustra alla rivista: «La questione è riemersa dopo le parole di Ornella Vanoni dell’aprile scorso (che ha dichiarato a Repubblica che «Tenco era uno straccio pieno di barbiturici e alcol», nda), una battuta poco felice sulla sua morte. Da lì, ci siamo riagganciati a quello che disse Pippo Baudo a una Domenica In di qualche anno prima, il quale spiegò che non si sapeva dove fossero finiti i filmati. E così abbiamo fatto un esposto alla Procura di Genova per cercare di riportarli alla luce».

Per giunta, giallo nel giallo, sono irreperibili anche tutti i filmati de La comare, un programma di otto puntate registrate da Tenco alla Rai e mai divulgate.

Qualcuno potrebbe obiettare sull’utilitĂ  di riesumare tali filmati, ma la ragione per cui essi potrebbero essere determinanti risiede, secondo il rappresentante della famiglia Tenco, nel fatto che – a differenza della versione ufficiale secondo cui il cantautore era sconfortato per l’esibizione deludente – la realtĂ  potrebbe essere del tutto diversa.

«Si è poi scoperto che nella digitalizzazione del nastro, era stato rallentato il tempo. Diversi altri, invece, ricordano che cantò molto bene e, alla fine, ricevette moltissimi applausi e per ringraziare il pubblico si inginocchiò sul palco. Ma a distanza di tanto tempo, qualcuno sta tenendo nascoste le bobine di almeno cinque cineoperatori e ora è il tempo di recuperarle».

Il Deputato Potenti chiede per l’appunto delucidazioni al Ministro Franceschini su eventuali notizie riguardo al «possibile reperimento e [alla] conservazione di nastri e delle registrazioni delle performance del cantautore, anche alla luce di una possibile loro pubblicazione».

Il tutto, com’è ovvio, non depone a favore della Rai, il cui prestigio si fonda soprattutto sul suo repertorio passato e sulle preziose “teche”. Che nel caso di Luigi Tenco scompaiono nel nulla… a meno di non ricomparire utilizzate dalla concorrenza come accaduto per Sanpa, la fiction di Netflix su San Patrignano ricca di filmati attinti dalla Tv pubblica.

Attendiamo dunque sviluppi sull’interrogazione dell’On. Potenti, che – dal canto suo – al Secolo XIX – sottolinea come la sua sia una battaglia per restituire a Luigi Tenco quel che gli è stato tolto per troppi anni. Un’operazione di “recupero della memoria” del cantautore, accolta con gratitudine dalla figlia Patrizia Tenco, la quale plaude all’interrogazione dell’On. Potenti giudicandola “un enorme passo avanti”.