di Marco Zonetti
E così lo scoop di Tag43 rilanciato da Dagospia sulla candidatura di Simona Agnes alla presidenza Rai è stato confermato dalla pubblicazione dell’elenco dei candidati al Consiglio di Amministrazione della Tv di Stato. Con la figlia del compianto Biagio nel novero dei nomi più illustri e in pole position per un posto al sole di Viale Mazzini, con i buoni auspici nientemeno che di Gianni Letta, grande amico del padre e presidente della giuria del Premio Agnes.
La candidatura della Agnes va inoltre a inserirsi in quello spirito di pari opportunità che vorrebbe assegnare i due ruoli principali (Ad e Presidente), o almeno uno, a una donna; e il suo nome si affianca a quello di Paola Severini Melograni come papabile nuovo vertice Rai.
Spirito di pari opportunità, dicevamo. Che però va a stridere con un elemento che per primi facemmo notare nel dicembre 2020, e cioè che nella giuria del suddetto Premio Agnes non siede neanche una donna. Il presidente è Gianni Letta, il presidente onorario è Marcello Foa (attuale presidente Rai), e gli altri giurati sono Fabrizio Salini, attuale Ad Rai; Giulio Anselmi; il Governatore campano Vincenzo De Luca; Stefano Folli; il direttore del Corriere Luciano Fontana; Paolo Garimberti; Guido Gentili; Giampiero Gramaglia; Paolo Liguori; Pierluigi Magnaschi; Giuseppe Marra; Antonio Martusciello; Antonio Polito (giurato e al tempo stesso premiato nell’edizione 2020); Aurelio Regina, partner di Egon Zehnder International; Carlo Robiglio; Marcello Sorgi; Fabio Tamburini; Carlo Verna; Monsignor Dario E. Viganò.
Ventuno uomini su ventuno posti e neanche una donna nella giuria di un celebratissimo Premio Internazionale del Giornalismo. Un’anomalia piuttosto peculiare in un Paese occidentale nel 2021, che in altri Paesi scatenerebbe un putiferio mediatico senza precedenti. E invece, silenzio assoluto.