RaiSport: i sindacati denunciano caos organizzativo e rischio danni erariali

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL

Sindacato Lavoratori Comunicazione
Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
Federazione Nazionale Comunicazioni
Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori

COMUNICATO SU RAI SPORT

Sono giorni che arrivano informazioni preoccupanti dalla Direzione di Rai Sport.
I lavoratori hanno espresso, e continuano a mostrare, forti perplessità per una serie di comportamenti che, se confermati, investirebbero direttamente le relazioni industriali e la direzione del personale più in generale. Non ultimi quelli relativi ai modelli produttivi di cui si sta occupando in questi giorni la RSU competente.

Sembrerebbe infatti che tramite una serie di comunicazioni informali, che peraltro a breve potrebbero trovare ufficializzazione, la direzione di Rai Sport abbia proceduto a spostare molti Programmisti Multimediali presenti nella struttura sotto la diretta responsabilità della segreteria di redazione. Ovvero, per essere più espliciti, avrebbero inquadrato personale editoriale non giornalistico sotto una testata, andando a creare in questo modo le perfette condizioni affinché questi possano nel giro di poco tempo reclamare un inquadramento giornalistico.

Cosa che lascia ancora più perplessi, è il diverso trattamento che sembrerebbe aver toccato i/le lavoratori/trici della Sede Rai Sport di Milano, dove, oltre allo spostamento sotto la Segreteria di Redazione, mancherebbe, alla quasi totalità degli interessati, il riconoscimento della qualifica di Programmista multimediale.

Un caos organizzativo, che, al pari del paventato spostamento di alcune rubriche sportive da Milano, rischia di compromettere l’intera operatività della Sede.

L’azienda ha già percorso una strada molto discutibile con il cosiddetto “giusto contratto” che ha introdotto giornalisti nelle redazioni di rete, modificandone l’organizzazione del lavoro, con ripercussioni che non tarderanno a vedersi. Oggi però la questione si fa ancora più preoccupante. Quello dei Programmisti, prima registi oggi multimediali, in ambito testata era un confine che non doveva essere superato per le ragioni esposte sopra e per l’effetto domino che queste azioni potrebbero creare in altre realtà, con il rischio concreto di una serie di contenziosi a carico dell’Azienda di cui nessuno sente la necessità.

Che un direttore o un vicedirettore pensino di poter gestire l’Azienda come fosse un affare privato, lascia le OO.SS. senza parole e richiede un intervento deciso da parte della Direzione Risorse Umane.

L’aspetto che ha colpito tutti nell’apprendere questi fatti è la mancanza di cautela per eventuali danni erariali che tali comportamenti potrebbero causare. Cosa ancora più anomala in quanto proprio la preoccupazione per presunti danni erariali viene ciclicamente tirata in ballo per giustificare azioni “urticanti” di riorganizzazione da parte aziendale ma, al contrario, non sembra costituire interesse quando sono proprio pezzi della stessa Rai a prendere decisioni che ne costituiscano seri presupposti.

Nonostante tutti fossero a conoscenza dei fatti, su segnalazione delle scriventi, si è inteso ugualmente procedere con un’iniziativa che ci vede contrari.

Le OO.SS. chiedono un chiarimento immediato, in assenza del quale faranno in modo di denunciare questi comportamenti chiaramente lesivi sia per la mancanza di modelli produttivi condivisi che per le casse aziendali.

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL

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