Rai, Tgr: USIGRai esige ripristino dell’edizione notturna

Tgr

di Marco Zonetti 🖋️

“Ora si ripristinino le regole, le edizioni notturne e si proceda ad una stagione di confronto costruttivo e di ascolto concreto e non di maniera da parte di tutte le sensibilità che albergano in azienda, quelle stesse sensibilità che hanno bocciato sonoramente per due volte il piano editoriale della Tgr e, per evitare ulteriori inutili costi, ci si astenga da qualsiasi impugnativa che verosimilmente porterebbe a ribadire i concetti espressi già con limpida chiarezza nella sentenza”. Parla così con Veronica Marino dell’Adnkronos il consigliere RAI eletto dai dipendenti Riccardo Laganà, sostenuto dall’USIGRai nella votazione per il suo secondo mandato, commentando il decreto che condanna l’Azienda di Servizio Pubblico per comportamento antisindacale, accogliendo il ricorso fatto dal sindacato dei giornalisti Rai per la mancata consultazione del sindacato sulla cancellazione della terza edizione dei Tg regionali.

“Pesantissime le parole del Giudice del Lavoro che ha condannato l’Azienda per comportamento antisindacale nella vicenda del taglio alle edizioni notturne della Tgr – sottolinea Laganà – Querelle che si trascina indecorosamente da molto tempo. Si condanna RAI tutta, ma le responsabilità sono sempre personali e agevolmente individuabili. Per risparmiare una manciata di maggiorazioni e senza ancora alcun tipo di visione industriale ed editoriale, da mesi è in corso una prova muscolare senza senso su un tema che ha arrecato un grave danno economico e di immagine a RAI tutta. C’è voluta una sentenza del Giudice per ristabilire la verità dei fatti che vado sostenendo da mesi, ovvero che nel Cda del 9 novembre, in occasione della presentazione dei palinsesti, il consiglio di amministrazione ha solo preso atto di una decisione già presa e non con pertinente delibera rispetto ad un progetto che non era stato preliminarmente neppure sottoposto alle valutazioni dell’Usigrai”.

“Se si fosse voluto ascoltare con umiltà li parere del consigliere eletto dai lavoratori che metteva in guardia dai rischi di tale modo di procedere – osserva – non saremmo arrivati a questo punto: ho sempre più volte raccomandato, anche con comunicazione all’intero Cda, la doverosità di un preventivo confronto con le parti sociali: email rimasta priva di riscontro. I danni – fa notare infine Laganà – dovrebbero essere pagati in solido da chi ha preteso tale operazione con la compiacenza di dirigenti signorsì che dovrebbero presidiare il superiore interesse pubblico che RAI è chiamata a svolgere contraddicendo, all’occorrenza i vertici di turno rispetto a progetti errati nel merito e nel metodo”.

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