Il 14 gennaio 2020, Teresa De Santis – primo direttore donna di Rai1 – veniva defenestrata senza mezzi termini dall’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini. La De Santis, forte del successo de Il Cantante Mascherato, e pronta a dirigere il Festival di Sanremo previsto per il mese successivo, era costretta a lasciare la direzione della rete a favore di Stefano Coletta.
De Santis si vedeva privare in maniera perfida del successo della kermesse canora (che aveva preparato lei), dopo mesi e mesi di attacchi mediatici su ascolti bassi e calo della rete.
Oggi, dieci mesi dopo, nel novembre 2020, assistiamo a un calo vertiginoso degli ascolti di Rai1 (piuttosto inferiori a quelli del 2019), nel daytime e in prima serata a vantaggio di Canale5. Che invece cresce rispetto allo scorso anno. E a Viale Mazzini Coletta perde giornalmente terreno. Tanto che si parla già di sostituzione nel gennaio 2021. E non è soltanto una voce dal sen fuggita, bensì un’ipotesi assai concreta che ha tutte le probabilità di consolidarsi. Un’ipotesi corroborata anche da Giuseppe Candela su Dagospia.
A Coletta si rimprovera di aver trasformato Rai1 in una filiale di Rai3, portandosi dietro tutti i suoi collaboratori e fedelissimi. Oltre a privilegiare a tutte le ore del giorno insistenti tematiche LGBT che scontentano il pubblico tradizionale dell’Ammiraglia Rai. Se davvero Coletta dovesse lasciare la direzione di Rai1 a gennaio assisteremmo a un peculiare e romanzesco ricorso storico. Teresa De Santis fu defenestrata a gennaio. E a gennaio colui che l’ha sostituita potrebbe subire la stessa sorte. Il Karma non perdona.