In quindici anni di Ballando con le Stelle non era mai successo che il direttore di Rai1, oltre a premiare di persona i vincitori, consegnasse anche – a mani nude, per giunta, in era Covid-19 – i premi “minori” ai concorrenti in diretta nazionale. E invece è accaduto ieri sera, con il direttore Stefano Coletta sul palcoscenico fra la conduttrice Milly Carlucci e il maestro Paolo Belli.
Un’immagine tragicomica, e avvilente, e offensiva in un momento storico in cui vi è ben poco da festeggiare, e per giunta con una Rai in rosso e indebitata fino al collo e l’Ammiraglia che perde terreno negli ascolti dalla mattina alla sera. Un’immagine più da sagra di paese che non degna della Tv pubblica.
Un’immagine che ci lascia esterrefatti ricordando gli esordi di Coletta alla direzione della rete. Nominato il 14 gennaio 2020, qualche settimana prima dell’inizio del Festival di Sanremo al posto di Teresa De Santis, Coletta era apparso nella prima conferenza stampa della kermesse, con l’aria di uno che passava di lì per caso, defilato, ammantato di sobrietà, schivo e riservato. Un low profile che piacque molto, ma che svanì come neve al sole fin dalla prima serata del Festival, quando – in prima fila all’Ariston con la pletora di dirigenti Rai accorsi nella cittadina ligure – fu avvistato in diretta nazionale in piedi, plaudente e festaiolo a ballare e sbracciarsi a tempo di musica.
Direttore o showman?
Da allora, lo abbiamo visto almeno una volta alla settimana nei programmi televisivi della rete che dirige, specie a Domenica In da Mara Venier, la quale egli accorse subito a sostenere quando la conduttrice finì nel mirino delle maestranze Rai (inimicandosele per sempre). E ieri, con la sua sconvolgente presenza a Ballando con le Stelle nel momento culminante del programma, ecco il suggellarsi del tutto, l’apoteosi. A conti fatti, ci pare che Stefano Coletta – più che il direttore di rete – voglia tanto fare lo showman. Perché non accontentarlo, allora?