di Marco Zonetti 🖋️
La recente intervista del Corriere della Sera ad Alberto Matano, ex mezzobusto del Tg1 e conduttore de La Vita in Diretta su Rai1, è stata rilanciatissima da tutte le testate. Intervista è una parola grossa, però, visto che non soltanto mancava la proverbiale “seconda domanda”, ma si evidenziava anche la carenza della prima. Un fuoco di fila di spietati e implacabili interrogativi quali: “Cosa indossava al debutto al Tg1?”, “Sua madre era una mamma tigre o elicottero?”, fino al monumentale “Come si diventa Matano?”, che avrebbe già fatto sorridere se domandato a fine anni ’20 a Greta Garbo o Gloria Swanson. Ma tant’è, questo e altro per celebrare sul Corrierone il “giornalista, autore e conduttore televisivo, calabrese «naturalizzato» romano, sex symbol, ragazzo della porta accanto, attivista, «gentile con il pugno di ferro»”.
Ampio spazio ovviamente dedicato al suo coming out, ma nessun approfondimento sulla discussa concomitanza con quello dell’ex Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che – ai tempi in cui era molto influente in Rai – lo voleva come Direttore del Tg1. Nell’intervista apprendiamo però che Alberto è l’uomo degli “ascolti alle stelle” (su Rai1 da qualche tempo a questa parte fanno tutti ascolti alle stelle, ma com’è che poi sempre più spesso vince Canale5?), e che “tutti vogliono andare ospiti nella sua trasmissione”.
Sicuramente l’intervistatrice Michela Proietti allude a se stessa, visto che è stata spesso ospite di Matano alla Vita in Diretta. E nel novembre 2021 il conduttore ha finanche presentato a Roma il libro della Proietti La milanese 2. Un trionfo di autoreferenzialità, insomma: l’ospite ricorrente della trasmissione intervista il conduttore della trasmissione, il quale ha presentato il libro dell’ospite della trasmissione. Angelo Branduardi avrebbe prezioso materiale per un sequel della sua Alla fiera dell’Est.
Ma non è che ordinaria amministrazione alla “fiera di Rai1”, ormai da tempo divenuta salottino autoreferenziale dove tutti sono amici di tutti e s’invitano, si ospitano, si presentano, s’intervistano a vicenda, e prima o poi si faranno perfino la mano morta da soli, come direbbe la Sabrina Ferilli imitata da Francesca Reggiani.