Stefano Coletta, direttore di Rai1, vive con ogni probabilità in uno zuccheroso mondo fatato avulso dalla realtà dei fatti. Non si spiega altrimenti l’intervista – piuttosto un monologo – pubblicata sul Corriere della Sera, nella quale Coletta descrive trionfalmente Rai1 come una rete divenuta “più elegante”, simile a “una tv francese”, focalizzata su “volti nuovi” come quello di Serena Rossi.
“Volti nuovi”
Partiamo dalla fine. Serena Rossi volto nuovo? L’attrice e cantante ha debuttato nel mondo dello spettacolo esattamente diciassette anni fa, nel 2003. E in prima serata in Tv, da conduttrice, ben tre anni fa su Rai1 con Celebration, un format originale che andava in onda contro Maria De Filippi. Non certo un prodotto copiato come quello della Canzone segreta, il programma con cui “il volto nuovo” Rossi, secondo Coletta, dovrebbe esordire.
Il direttore di Rai1 dice di star pensando anche ad altri “volti nuovi”. Chi, precisamente? Gli “esordienti” Sandra Milo, Pino Strabioli (entrambi rappresentati da un altro agente amico personale di Coletta, ovvero Alessandro Lo Cascio) e Anna Falchi (fidanzata del Deputato Andrea Ruggieri di Forza Italia nipote di Bruno Vespa), che vivono accampati 24 ore su 24 nei talk show di Rai1 (e non solo)? O magari Stefano Coletta allude all’ex ministra Nunzia De Girolamo, moglie del Ministro Pd Boccia, in partenza con Ciao Maschio, debutto alla conduzione bloccato dal M5s al governo con Salvini, e che ora ha avuto invece il via libera con l’alleanza giallo-rossa?
Stile francese
Sulla rete “più elegante” in stile “francese” poi, bisognerebbe scrivere almeno dieci volumi della Treccani. Cos’hanno di elegante i volgarissimi siparietti di Guillermo Mariotto (altro “volto nuovo” che imperversa sulla rete di Coletta) incentrati sulle lingue guizzanti di aitanti pugili? Cos’ha di elegante la lite in diretta fra Serena Bortone e la transessuale Vittoria Schisano a Oggi è un altro giorno? Cos’hanno di elegante gli abbracci giustamente vietati a The Voice Senior, che hanno destabilizzato molti spettatori?
E vogliamo parlare dell’attacco di Eleonora Daniele a Chiara Ferragni sulla beneficenza? O magari di Alberto Matano che resuscita le vecchiette morte di Covid-19? E che dire dell’anno più “sbragato” di sempre di Domenica In, con Mara Venier che bacia e abbraccia Romina Power e Loretta Goggi, dicendo in diretta “chissenefrega” all’indomani del primo lockdown? O dell’ultima gag da bar dello sport con Zucchero domenica scorsa, gag nella quale la conduttrice invitava il cantante a “caricarla dove voleva”? Eh, sì, sembra proprio di vedere una Tv francese. Juliette Gréco, Sylvie Vartan e Charles Aznavour, scansatevi proprio!
Il caso Cuccarini-Vita in Diretta
Quanto al “buon rapporto” che Stefano Coletta dice di avere con Lorella Cuccarini, defenestrata senza mezzi termini dalla Vita in Diretta, bisognerebbe chiedere alla diretta interessata se è vero. E sull’idiosincrasia del direttore per le conduzioni “duali”, che gli avrebbe imposto di offrire le redini del programma al solo Alberto Matano, gli ricordiamo che Uno Mattina in Famiglia, Linea Verde, C’è tempo per…, Uno Mattina vedono due conduttori al timone. Ma forse Coletta ne vede uno solo, chissà.
Oltre al fatto che, secondo Coletta, il successo della Vita in Diretta quest’anno consiste in una crescita dell’1.6% rispetto all’autunno 2019. Ma è una percentuale insignificante, e per tre motivi fondamentali: 1) l’autunno scorso non c’era il Covid-19; 2) il traino del Paradiso delle Signore era meno forte; 3) il programma durava di più. E già in primavera quando c’era ancora la Cuccarini gli ascolti erano molto cresciuti per ovvie ragioni, con la platea fisiologicamente aumentata per le restrizioni.
Angosciosi interrogativi
Rileggendo l’intervista, le risposte di Coletta e il suo lessico “vendoliano”, un angoscioso interrogativo ci tormenta. Cosa significa esattamente in italiano: “Il codice proiettivo di una maglia rotta in qualcosa che è fuori di te ha una fascinazione maggiore in questo periodo di difficoltà”?.