Di Marco Zonetti
A partire dal 4 ottobre 2021, Quelli che il calcio, storico programma di Rai2, cambia titolo, giorno di messa in onda e fascia oraria. Pur restando sulla Seconda Rete Rai, Quelli che… il lunedì sarà infatti trasmesso – per l’appunto – ogni lunedì dalle 21.20, approdando dunque alla prima serata e lasciando il consueto pomeriggio domenicale.
Una cosa non cambia rispetto all’edizione precedente: la pletora di personaggi fissi appartenenti alla stessa agenzia, la ITC 2000 di Beppe Caschetto. Anche quest’anno il potentissimo agente televisivo è riuscito a piazzare nello stesso programma ben otto dei suoi assistiti. I tre conduttori Mia Ceran, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, e quindi Brenda Lodigiani, Enrico Lucci, Melissa Greta Marchetto (reduce addirittura da tre programmi Rai nel giro di pochi mesi), Ubaldo Pantani, Federico Russo. In totale, per l’appunto, otto artisti della stessa scuderia su un cast di dodici (i non caschettiani di Quelli che… fino a prova contraria, non annoverati sul sito della ITC 2000, sono Barbara Foria, Tony Bonji, Marco Mazzocchi, Adriano Panatta).
Tutto normale? La rinnovata egemonia di Beppe Caschetto in un programma Rai non stride con la risoluzione dell’ex Ad Rai Fabrizio Salini contro lo strapotere e i conflitti d’interesse degli agenti e conduttori televisivi?
Il 17 settembre 2020 non doveva essere entrata in vigore la policy secondo la quale in Rai “un singolo agente non potrà rappresentare più del 30% degli artisti di una stessa produzione e non potrà curare gli interessi di artisti di programmi da lui prodotti”?
Che fine ha fatto quella risoluzione tanto sbandierata dall’Ad e più volte chiamata in causa dal Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà, nonché, in sede di Vigilanza, dal Segretario della Commissione Michele Anzaldi?
Il quale, da noi interpellato risponde: “I fatti sembrano smentire ancora una volta la risoluzione votata all’unanimità da ben due legislature che avrebbe dovuto limitare l’egemonia dei soliti agenti televisivi e delle solite società di produzione esterne che fanno il bello e il cattivo tempo nel servizio pubblico pagato dal canone. Non è cambiato niente?“. E aggiunge: “Perché la Rai non fa un gesto di trasparenza e dimostra, con dati alla mano, di aver abbandonato la consuetudine di affidare sempre ai soliti, pochi, agenti e alle solite, poche, società di produzione le trasmissioni pagate dal canone dei cittadini? I nuovi vertici Carlo Fuortes e Marinella Soldi diano finalmente il via a un nuovo corso”.