Rai3, Damilano se la canta e la suona a Linea Notte con spottone a Gedi

Marco Damilano, ospite di Tg3 Linea Notte

di Marco Zonetti 🖋️

Mentre nella roccaforte del giornalismo Rai si levano gli scudi contro l’arrivo di Marco Damilano al timone della striscia quotidiana di Rai3, con tanto di critiche dell’USIGRai, e dei Cdr di Tg1 e Tg2 comprensive di minacce di scioperi, ecco che ieri sera l’ex Direttore dell’Espresso nonché prezzemolino della rivale La7 e ospite fisso di Propaganda Live, era a Tg3 – Linea Notte intervistato dal conduttore Maurizio Mannoni.

Benché non proprio – almeno all’apparenza – illuminato d’immenso all’idea dell’arrivo di Damilano sulla sua rete, Mannoni ha preferito dapprima assestare un colpo al cerchio e una alla botte in puro stile veltroniano. “Quello che dice l’USIGRai è vero” ha puntualizzato il conduttore di Linea Notte a Damilano, elencando le critiche mosse dal sindacato dei giornalisti Rai, “è chiaro che dentro la Rai ci sono professionalità che sarebbero state in grado di condurre questa fascia. Ma è anche giusto che la Rai si apra ad altri contributi esternibenché in regime di ristrettezze economiche“.

A tutta risposta Damilano ha scelto una prudente linea ecumenica e, con il tono sacerdotale che lo contraddistingue, ha pronunciato una sorta di omelia con benedizione Urbi et Orbi: “Massimo rispetto ai giornalisti della Rai. Mio papà è stato trentacinque anni giornalista della Rai, diciamo sono cresciuto avendo la Rai e il giornalismo della Rai in famiglia. Poi penso che ogni voce è degna di essere accolta in un’azienda di servizio pubblico che per definizione è pluralista. Le polemiche politiche ci stanno, fanno parte del pluralismo, altrimenti ci sarebbe una voce unica. E un’impresa nuova che apre può essere aperta ai contributi di tutti quindi anche di una voce esterna, di una figura esterna come sono io che ha fatto un percorso professionale in una grande azienda editoriale come il gruppo Espresso oggi Gedi“.

Terminato il Vangelo secondo Marco (Damilano) e dopo che quest’ultimo se l’è cantata e se l’è sonata con tanto di spottone a Gedi, Mannoni a quel punto ha assestato la frecciatina ammantando di “ottimistici” auspici la nuova avventura del collega: “Tra l’altro sarà un compito difficile, ché quella è una fascia molto affollata e molto complicata. C’è di tutto”. Mannoni voleva tirargliela?  Chissà, sta di fatto che la sua non era esattamente una rapsodia di slanci d’affetto nei confronti del collega… Prodromi di una convivenza difficile? Staremo a vedere. Intanto, Damilano può contare sulla difesa del Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi, che ha perorato la causa del giornalista in un’intervista esclusiva a VigilanzaTv (consultabile qui).

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