Rai3, il caso Orsini finisce sulla stampa russa. Ma i russi lo smentiscono…

Alessandro Orsini contratto #Cartabianca
Il Professor Alessandro Orsini a #Cartabianca su Rai3

di Marco Zonetti 🖋️

Chi pensava che il caso della rescissione da parte della Rai del contratto di Alessandro Orsini, docente di Sociologia del Terrorismo Internazionale, fosse una classica baruffa chiozzotta tutta italiana e per giunta amplificata dalla nostra Tv pubblica, specchio e amplificatore delle miserie del Bel Paese, si sbaglia di grosso.

La polemica è infatti rimbalzata anche in Russia tramite l’agenzia di stampa Ria Novosti, che qualche settimana fa aveva pubblicato la notizia della vittoria di Vladimir Putin in Ucraina, notizia prontamente cancellata ma rimasta nella cache del sito ufficiale, sbugiardato in merito anche in Italia da varie testate, fra cui Il Fatto Quotidiano. Tanto per dire quanto Ria Novosti sia equidistante, ma tant’è…

In un articolo per l’appunto comparso sul sito dell’agenzia, dal titolo: “Canale televisivo italiano smette di lavorare con esperto per via della sua posizione sull’Ucraina” si riassumono le tappe del caso Orsini, definito per l’appunto un “noto esperto”, e della cancellazione del suo contratto con #Cartabianca.

Nell’articolo si cita “l’ondata di critiche negli ambienti politici italiani, soprattutto tra i rappresentanti del Pd di centrosinistra, che fa parte della coalizione di governo”, e vengono riportate le dichiarazioni del deputato Andrea Romano, esponente della Commissione di Vigilanza Rai, e del Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dichiarazioni contrarie alla contrattualizzazione da parte della Rai del “pifferaio della propaganda di Putin” Orsini. Quindi l’agenzia russa sottolinea che “ad alimentare il fuoco” c’è “il quotidiano Il Foglio secondo il quale Orsini avrebbe ricevuto 12.000 euro per partecipare a sei puntate” di #Cartabianca.

Vengono anche citate le parole pronunciate da Orsini nel programma di Bianca Berlinguer, ovvero che se Putin, “in una condizione disperata in cui rischia di perdere la guerra in Ucraina, dovesse usare la bomba atomica, l’Europa sarebbe moralmente corresponsabile” e che “il fatto che abbiamo assunto una postura bellicistica nei confronti dell’Ucraina ha portato ad un’escalation“. 

E qui arriva la parte tragicomica: la Ria Novosti si premura subito di aggiungere a tali citazioni un lungo sproloquio pro Putin che smentisce di fatto il professore italiano accusato a sua volta di essere pro Putin! Nello stesso articolo, infatti, l’agenzia si affretta subito a sottolineare che: “Secondo il ministero della Difesa russo, le forze armate colpiscono solo le infrastrutture militari e le truppe ucraine” e che “si sta sviluppando un’offensiva ma non si parla di occupazione dell’Ucraina”.

E ancora: “Il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha affermato in precedenza che le accuse contro la Russia di presunti piani per l’uso di armi chimiche e biologiche in Ucraina, accuse provenienti da un certo numero di paesi occidentali nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sono inimmaginabili, la Federazione Russa non ha bisogno di tali metodi. Inoltre, Mosca ha precedentemente affermato che la Russia mantiene un atteggiamento responsabile nei confronti della questione delle armi nucleari in conformitĂ  con le disposizioni della dottrina militare”.

Poi l’articolo precisa che: “La Russia ha lanciato un’operazione militare in Ucraina il 24 febbraio. Il presidente Vladimir Putin ha definito il suo obiettivo ‘la protezione delle persone che sono state oggetto di bullismo e genocidio dal regime di Kiev per otto anni’. Per questo, secondo lui, si prevede di effettuare la ‘smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina’, per assicurare alla giustizia tutti i criminali di guerra responsabili di ‘crimini sanguinari contro i civili’ nel Donbass”.

Un’agiografia di San Vladimir, insomma, ma soprattutto una chiara smentita, da parte dell’agenzia stampa putiniana, delle dichiarazioni apocalittiche del professor Orsini tacciato di essere filoputiniano. Oltre al danno della perdita del contratto con #Cartabianca, pure la beffa.

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