Rai3 oscura Hammamet. Anzaldi a VigilanzaTv: “Ennesima sciatteria della Rai”

Rai3 cancella Hammamet Bobo Craxi Franco Di Mare Michele Anzaldi
Pierfrancesco Favino e Silvia Rossi in una scena del film Hammamet di Gianni Amelio

Di Marco Zonetti

La cancellazione del docu-film Hammamet dedicato agli ultimi sei mesi di vita di Bettino Craxi, pellicola eliminata all’ultimo momento da Rai3, che avrebbe dovuto trasmetterla venerdì 1 ottobre in prima serata per poi sostituirla invece alla chetichella con Arrivano i Prof., è divenuta ben presto un caso istituzionale, dopo i tweet infuocati di Bobo Craxi, figlio di Bettino, che ha tuonato contro il Direttore “grillino” di Rai3 Franco Di Mare, accusandolo di “censura sovietica e franchista” e annunciando di rivolgersi alla Commissione di Vigilanza Rai.

Ma andiamo con ordine. Diretto da Gianni Amelio e interpretato da Pierfrancesco Favino nel ruolo dell’ex Segretario del Psi e Presidente del Consiglio, il film era annunciato da giorni e inserito da tempo in palinsesto per essere trasmesso il 1 ottobre su Rai3, e non – stranamente – su Rai1. E qui sta già la prima anomalia, come rileva il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), interpellato da VigilanzaTv.

Hammamet è uscito nelle sale il 9 gennaio 2020, due mesi prima del lockdown” ci ricorda l’On. Anzaldi, “e ha incassato nel primo giorno di programmazione 194.890 euro chiudendo al secondo posto del botteghino. Alla fine della prima settimana aveva sfiorato i due milioni e mezzo di euro diventando il miglior incasso di sempre per il regista Gianni Amelio. In totale, malgrado la chiusura dei cinema per il Covid-19, si è classificato al 21º posto dei film più visti nella stagione italiana 2019/2020, superando i 6 milioni e mezzo di incasso, finora”.

“E non solo” prosegue il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, “la Pay Tv lo ha pagato 1.250.000 euro; nel mercato degli home video (che è in crisi) ha incassato 120.000 euro, e 1.200.000 persone – ribadisco, in un anno gravato dalla pandemia e dalle chiusure dei cinema – sono andate nelle sale a vederlo. Se la Pay Tv lo ha pagato 1.250.000 euro, è evidente che pensa a un sostanzioso incasso. E invece la Rai generalista lo svende così! Ancor più grave il fatto che la Rai è anche co-produttrice (assieme alla Pepito Produzioni di Agostino Saccà, ndr), quindi anziché pensare a rientrare delle spese di produzione, lo “svende” su Rai3 invece di programmarlo su Rai1 facendolo seguire da un dibattito come ai tempi in cui svolgeva il suo ruolo di Servizio Pubblico”.

Peraltro, da indiscrezioni che ci giungono dalla Rai, sembrerebbe che – a inizio estate – il Direttore di Rai1 Stefano Coletta nel corso della riunione per decidere i palinsesti autunnali abbia rifiutato Hammamet per l’Ammiraglia. Ma, a parte questo, al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Anzaldi abbiamo ovviamente chiesto quale motivo egli attribuisca alla raffazzonata cancellazione del film dalla programmazione di Rai3.

“Ritengo si tratti di una mera questione di Par Condicio, visto che siamo a pochissime ore dal voto e per esempio a Milano il Psi esprime alle elezioni del 3-4 ottobre prossimi una sua lista con il candidato sindaco Giorgio Goggi mentre, a Roma, Bobo Craxi è candidato al Comune di Roma in sostegno di Roberto Gualtieri. La cosa grave è che alla Rai se ne siano accorti solo poche ore prima della messa in onda del film già annunciato da giorni, e con la data delle elezioni nota da molti mesi. Possibile che, con tutti i direttori, vicedirettori, capistruttura, e così via, pagati profumatamente dal canone, nessuno alla Rai abbia saputo controllare? Un colosso economico e dell’informazione come Repubblica è stato costretto a mandare via 54 giornalisti, mentre un mammut come la Rai, con i suoi dirigenti tutelati a tempo indeterminato da un tetto di 240mila euro grazie a Renzi, continua a commettere questi errori marchiani e offensivi”.

E il Segretario Anzaldi ci dice ancora: “La cancellazione di Hammamet è l’ennesimo caso di sciatteria da parte della Tv pubblica, in questo caso duplice visto che, a partire dalla scelta del canale su cui trasmetterlo, è anche controproducente economicamente. Spero che martedì 5 ottobre prossimo venturo, durante la sua audizione in Commissione di Vigilanza, l’Ad Rai Carlo Fuortes che la scorsa volta ci metteva al corrente dell’indebitamento di 300 milioni di euro, ci illustri almeno come evitare questi sprechi continuamente denunciati dalla stampa, tra cui principalmente VigilanzaTv“.

Ed è di queste ore la notizia che anche stasera, sabato 2 ottobre 2021, il programma previsto in prima serata ancora una volta su Rai3, ovvero Indovina chi viene a cena condotto da Sabrina Giannini, è stato cancellato sempre per una questione di Par Condicio. Programma ovviamente annunciato anche dalla stessa conduttrice, ma sostituito alla chetichella dal film poliziesco Nella tana dei lupi. Di nuovo, chi di dovere non poteva controllare prima? Uno strazio senza fine, insomma, pagato dai contribuenti.

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