Rai3 trasformata in convention del M5s. la denuncia di Anzaldi

Giuseppe Conte ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai3

di Marco Zonetti

L’ospitata di Giuseppe Conte, leader del M5s, a Mezz’ora in più su Rai3 mentre Mario Draghi chiudeva il G20, si è senz’altro distinta per la sua tempistica peculiare: come se la Terza Rete a trazione pentastellata volesse in qualche modo “compensare” – si parva licet – l’esposizione mediatica di cui ha goduto in questi giorni di G20 il Presidente del Consiglio, reo – non dimentichiamolo – di aver interrotto i sogni di gloria governativi del leader grillino, impedendogli di partecipare al summit internazionale da protagonista.

Ampio spazio è stato infatti offerto dalla conduttrice Lucia Annunziata al M5s e a Conte (che la giornalista ha definito erroneamente in apertura “Premier”, lapsus freudiano?), permettendogli perfino di presentare in diretta i suoi cinque vice, i “pulcini” come li ha definiti la giornalista, ovvero Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Paola Taverna, Alessandra Todde, Mario Turco. Una promozione inusitata finita nel mirino del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv).

Che scrive su Facebook: “Mezz’ora in più’ su Rai3 trasformata in una specie di convention elettorale M5s, con i 5 più stretti collaboratori di Conte presentati addirittura al pubblico da lui in prima persona. Mi rivolgo alla presidente del Cda Marinella Soldi, manager esperta del settore tv mentre l’Ad Fuortes ha maggiore esperienza sui conti: questa può definirsi davvero informazione da servizio pubblico? Una scena del genere è compatibile con il Contratto di Servizio, il pluralismo e il rispetto della deontologia giornalistica?”.

Ma l’On. Anzaldi sottolinea anche un altro aspetto non immediatamente intuibile. “È normale che un episodio del genere si verifichi proprio nel giorno in cui i giornali riferiscono che Conte vorrebbe imporre alle tv di far parlare solo i suoi 5 vicepresidenti? Dal servizio pubblico ci si sarebbe attesi un dibattito con esperti, commentatori, Ordine dei giornalisti sulla legittimità di un diktat del genere. Ci si sarebbe attesi una discussione sul fatto che un partito voglia sostituirsi all’autonomia giornalistica delle redazioni e decidere chi debba parlare, a prescindere dalla notizia, dalla carica ricoperta, dal ruolo svolto in Parlamento sui provvedimenti”.

“Proprio mentre l’abuso di una simile pretesa viene denunciato dai giornali, la Rai si adegua al diktat?” conclude il Segretario della Vigilanza. “Che messaggio viene dalla tv pubblica? Questo è il modo in cui si manifesta l’autonomia dalla politica e si rispettano i telespettatori che pagano il canone?“.

Se poi aggiungiamo che, come segnalato da Dagospia, l’Ad Carlo Fuortes era alla Farnesina a incontrare il Ministro degli Esteri grillino Luigi Di Maio, celebrato ieri come novello Churchill su Rai1 a Oggi è un altro giorno, il tutto acquisisce connotati piuttosto interessanti.