RaiPlay non indica i divieti ai minori. Del Grosso (Agcom): “Segnalerò a chi di dovere”

Remigio Del Grosso Media e Minori Agcom
Remigio Del Grosso, rappresentante Agcom nel Comitato Media e Minori

di Marco Zonetti 🖋️

Un uomo e una donna – due usurai – si ritrovano rinchiusi in due celle adiacenti, con un dispositivo in testa che trapana progressivamente entrambe le tempie. Di fronte a loro, un tavolo con varie armi da taglio. Ispirandosi allo Shylock del Mercante a Venezia shakespeariano, il loro carceriere li avvisa che, dei due, si salverà solo chi avrà sacrificato più carne del proprio corpo entro sessanta secondi. Uno dei due procede quindi ad asportarsi dei pezzi di grasso dall’addome, mentre la donna decide prima di amputarsi una mano, per poi tagliarsi l’intero avambraccio con una mannaia. Il tutto, ovviamente, fra grida disumane e in un crescendo di orrore.

RaiPlay streaming divieti ai minori
Una scena di Saw VI, trasmesso da RaiPlay in streaming

Questi sono i primi minuti di Saw VI, film horror del sottogenere “torture porn”, uscito nelle sale nel 2009 con il divieto ai minori di quattordici anni, e visibile gratuitamente su RaiPlay, la piattaforma streaming della Rai, Servizio Pubblico, senza però che venga indicata alcuna restrizione di età.

RaiPlay divieti ai minori

Ma questo vale anche per altri film vietati ai minori di 14 anni presenti nel bouquet di RaiPlay e tuttavia visibili sulla piattaforma senza l’indicazione delle restrizioni per età con le quali sono usciti nelle sale, come Saw 4 e 5, Tenebre e Phenomena di Dario Argento, Fairytale e alcuni film erotici tra cui Senza Buccia, La venexiana, Mogliamante – quest’ultimo vietato ai minori di 18 anni – e così via.

Ovviamente, siamo andati a controllare, e su RaiPlay l’indicazione della restrizione per età continua a non comparire per il telefilm 9-1-1, anch’esso vietato ai minori di 14 anni, la cui puntata Luna piena trasmessa in fascia protetta da Rai2 e finito nel mirino del Comitato Pro Vita & Famiglia con un esposto di Carlo Giovanardi e Luisa Santolini, e all’attenzione del Comitato Media e Minori. Una controversa vicenda che riassume esaustivamente e con la consueta dovizia di particolari Angelo Zaccone Teodosi nella sua disamina su key4biz.it.

Sulla questione dell’assenza di divieti ai minori su RaiPlay, su cui aveva già eccepito il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi chiedendo l’intervento dell’Ad Carlo Fuortes, VigilanzaTv ha interpellato Remigio Del Grosso, rappresentante Agcom nel Comitato Media e Minori del MiSe, che ci ha risposto: “Il problema dell’autoregolamentazione a tutela dei minori dell’offerta di RaiPlay non è più procrastinabile. Bene ha fatto la vostra testata giornalistica a porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni la scarsa sensibilità del servizio pubblico televisivo nel mettere a disposizione sulla propria piattaforma streaming contenuti a rischio per i telespettatori più giovani ed impressionabili“.

E il dottor Del Grosso precisa: “Ho avuto modo di constatare, su vostra indicazione, che nel catalogo dei film, accessibile a tutti senza distinzione di età e senza l’adozione di alcun accorgimento mirato ad avvisare l’utenza della scabrosità delle immagini, sono presenti alcuni film di genere erotico ed horror, a suo tempo vietati ai minori di 14 anni anni ed in alcuni casi perfino ai minori di 18 anni. Sarà mia cura sollecitare un intervento degli organismi preposti per correggere al più presto la grave anomalia da voi riscontrata. Grazie della collaborazione e vigilanza sul delicato tema della tutela dei minori”.

Frattanto, riguardo al caso 9-1-1, il Comitato Media e Minori ha fatto sapere attraverso l’avvocato Iside Castagnola che è stato “dato seguito alla segnalazione di varie associazioni e del Forum Famiglie” e che, “d’intesa con il Presidente, l’avvocato Jacopo Mazzetti“, è stato “calendarizzato l’esame del provvedimento il giorno 10 febbraio”.

Il Comitato Media e Minori parla di tutela e non di censura, e auspica più attenzione nell’uso della segnaletica e in una campagna di massa da parte della concessionaria di servizio pubblico Rai per le famiglie sull’uso del parental control”. L’avvocato Castagnola precisa che: “Con il recepimento della direttiva europea Avms è arrivato il tempo di far crescere la coscienza collettiva per produrre un esercizio dei media con controlli preventivi dei contenuti che risultino sempre più efficaci e puntuali in considerazione soprattutto della responsabilità e del ruolo di formazione e di educazione per i giovani cittadini del presente“.

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