RaiStoria. Dopo la denuncia di Anzaldi e Italia Viva salta l’intervista di Franca Leosini a Luca Varani

La Deputata di Italia Viva Lucia Annibali

Dopo le polemiche sollevate in particolare da Pd e Italia Viva contro la messa in onda oggi su Rai Storia dell’intervista a Luca Varani, condannato come mandante dell’aggressione a Lucia Annibali, realizzata nel 2016 di Franca Leosini per Storie Maledette, Rai Cultura ha deciso di non trasmetterla più per non urtare la sensibilità delle vittime e dei telespettatori. Qui di seguito, pubblichiamo la denuncia del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) in merito alla scelta di rai Cultura, poi stralciata come scritto sopra.

La denuncia di Michele Anzaldi

“Un palinsesto nel segno della ricorrenza del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, un tema che Franca Leosini fa irrompere già in apertura, proponendo un suo ‘Storie maledette, quando l’acido ti sfregia l’anima’, con l’intervista del 2016 a Luca Varani, il mandante dell’agguato a Lucia Annibali sfregiata dall’acido”. Non ci crederete ma questo è una parte del comunicato ufficiale della Rai che annuncia come ricorda la Giornata internazionale contro la violenza alle donne, una cosa davvero da non credere, per questo penso che sia opportuno allegare il link (clicca qui per leggere).

Ennesimo caso di sciatteria nella programmazione Rai

Ma il caso oltre a essere un’offesa alla Giornata contro la violenza alle donne, e oltre a essere un’offesa alle istituzioni, è l’ennesimo caso di sciatteria e di riciclo di cose già viste, ma in questo caso addirittura di riproposizione di errori già giudicati gravi al momento della prima messa in onda. Ecco una raccolta di link che spiega nel dettaglio il caso, così i lettori potranno giudicare autonomamente e potranno anche comprendere perché in questi anni si è arrivati addirittura a raccogliere le firme per tagliare ancora il canone.

L’intervista di Franca Leosini a Luca Varani

Il 2 febbraio del 2016 la Rai annuncia un’intervista di Franca Leosini a Luca Varani, l’aguzzino di Lucia Annibale. Il Procuratore capo di Pesaro, Manfredi Palumbo, protesta e annuncia una serie di azioni per capire chi abbia concesso l’autorizzazione all’intervista e chiede che non venga trasmessa. Varani è stato condannato a vent’anni come massimo responsabile delle violenze contro Lucia Annibali ed è in attesa del giudizio della Cassazione. Lara Ricciatti di Sinistra italiana presenta un’interrogazione al ministro della Giustizia e chiede che la puntata non venga trasmessa (clicca qui per leggere). Il 4 febbraio il Pd con il capogruppo in Vigilanza Rai Vinicio Peluffo, il segretario della Vigilanza Michele Anzaldi e e la vicepresidente del gruppo Dem alla Camera Alessia Morani, chiede alla luce dell’intervento della Procura di Pesaro di non trasmettere l’intervista (clicca qui per leggere).

Un’intervista che “non convince”

L’avvocato di Lucia Annibali, Francesco Coli, dice: “Certo che un’intervista di due ore a un imputato su cui pende ancora il giudizio della Cassazione non mi sembra opportuna ma magari sarà l’occasione per chiedere scusa, cosa che finora Varani non ha fatto“ (clicca qui per leggere). Il 5 febbraio Lucia Annibali dice: “La verità è una e non può essere riscritta da un condannato o una trasmissione TV“ (clicca qui per leggere). Per la stampa, l’intervista a Varani “non convince”: “Dalla narrazione di Luca Varani è emersa la storia di un uomo e una donna follemente attratti uno dall’altra, ma incapaci di dare un fondamento solido alla loro relazione per due motivi sostanziali, la presenza di Ada è una certa ritrosia dell’uomo di accettare il carattere libero e indipendente di Lucia” (clicca qui per leggere).

Dare voce a uno sfregiatore è rinnovare la sofferenza nella vittima e in tutte le vittime di violenza

Il 5 febbraio la puntata è andata in onda e Lucia Annibali scrive al Corriere della Sera: “Sono uscita di casa mentre parlava in TV. Perché io c’ero mentre vivevo nel terrore,ed ero lì le volte in cui sarei potuta morire. La verità è sempre una sola e non posso accettare che si provi a metterla in discussione”. (clicca qui per leggere).

La ricostruzione della vera vicenda dell’intervista di Franca Leosini a Varani mostra quanto sia incomprensibile, sbagliata e irrispettosa la scelta di ri-trasmettere quella triste pagina di tv proprio alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Dare voce allo sfregiatore condannato serve solo a rinnovare la sofferenza nella vittima e in tutte le vittime di violenza. Che c’entra, peraltro, un fatto di cronaca del genere con una rete culturale come Rai Storia?

Rivedere la Concessione alla Rai

Dopo un caso del genere è ancora più doveroso pensare di rivedere la Concessione alla Rai: si mettano a gara singole missioni del servizio pubblico, sia dia il canone a chi davvero garantisce il servizio, magari dividendolo in più lotti. Se a garantire più informazione è La7 si dia una parte di canone a La7. Se a fare cultura è Sky Arte, si dia il canone una parte di Sky Arte. Se a trasmettere il teatro è Rete 4, si dia una parte di canone a Mediaset. Basta con le rendite garantite a una Rai che ha smesso da tempo di fare davvero servizio pubblico.

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