RaiWay, Anzaldi svela il trucco: “Mera operazione per fare cassa”

RaiWay svendita cessione torri

di Marco Zonetti 🖋️

Dopo varie settimane dall’audizione del Ministro Giancarlo Giorgetti in Commissione di Vigilanza Rai riguardo alla controversa cessione delle torri di RaiWay, ecco che ieri, martedì 12 aprile 2022, finalmente l’azienda si è degnata di comparire di fronte ai senatori e deputati della Bicamerale attraverso l’Ad di RaiWay SpA Aldo Mancino.

L’audizione di quest’ultimo è stata commentata dal Segretario della Commissione, ovvero l’Onorevole Michele Anzaldi (Iv), che in un’intervista a Milanofinanza.it, ha offerto rilevanti delucidazioni riguardo all’operazione. “Le dichiarazioni di Mancino sono state molto importanti: l’ad di Rai Way ha confermato che l’azienda è pienamente in salute, genera ogni anno ricchi dividendi che vanno per la gran parte alla Rai e ha davanti a sé ancora una lunga prospettiva di sviluppo. Risulta, quindi, ancora più incomprensibile la motivazione che sta dietro l’intenzione manifestata dalla Rai di vendere ulteriori quote dell’azienda, fino addirittura a passare dall’attuale 65% al 30%“.

Precisando che: “Significherebbe, peraltro, incassare oggi ma perdere i dividendi di domani e dei prossimi anni, una media di 20 milioni all’anno, quindi un’operazione miope. Una cessione autorizzata da Palazzo Chigi con un Dpcm pasticciato, scritto e firmato senza spiegazioni pubbliche e trasparenti, con il Parlamento che lo ha appreso dai giornali. Una situazione davvero preoccupante, bene ha fatto la commissione di Vigilanza a intervenire subito con un atto di indirizzo, occorre impedire la svendita di un patrimonio pubblico”.

Il Deputato Anzaldi prosegue dunque: “Ad oggi l’unica motivazione plausibile che sta dietro la cessione è quella del semplice fare cassa. Non esistono altre spiegazioni, visto che il Piano industriale al momento non c’è, né la Vigilanza ne è stata messa al corrente, e siamo in procinto di varare il nuovo Contratto di Servizio al quale il Piano industriale dovrà inevitabilmente conformarsi. La Rai non può e non deve in alcun modo cedere nulla finché la Vigilanza non avrà dato il via libera al Contratto di Servizio, come ha ribadito anche il ministro Giancarlo Giorgetti in audizione in commissione e come prescrive la nostra Risoluzione, e dopo il via libera al Contratto di Servizio sarà tutto da vedere che sia opportuno cedere una parte dei gioielli di famiglia dell’azienda“.

Riguardo al ruolo del Presidente del Consiglio nell’operazione, Michele Anzaldi ha opinato: “Sul Dpcm credo che il presidente Mario Draghi sia finito vittima dei suoi stessi uffici, perché non posso credere che una persona così rispettosa del valore del patrimonio pubblico potesse autorizzare una semplice operazione di cassa della Rai, che invece di tagliare gli sprechi e ridurre le spese inutili intende far quadrare il bilancio vendendo un pezzo peraltro molto rilevante di bene pubblico“.

Quanto alla proposta di legge per creare una newco a controllo pubblico per la gestione di torri e frequenze presentata dallo stesso Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, quest’ultimo illustra dunque che: “Se davvero il governo vuole varare un’operazione industriale che crei il campione italiano delle torri di trasmissione, allora la strada non può che essere quella seguita in tutti i Paesi europei, ovvero la nascita di un soggetto terzo, che ovviamente non può essere la Rai, che garantisca pari accesso e pari condizioni a tutti, oltre a garantire la trasmissione del servizio pubblico. Invece di consentire alla Rai di svendere quote di Rai Way per fare cassa e tamponare i suoi sprechi, bisognerebbe far diventare Rai Way il nucleo di una nuova società delle reti, magari anche in accordo con Ei Towers, a proprietà pubblica ad esempio in capo a Cassa Depositi e Prestiti, per tutelare un bene pubblico, garantire maggiore sostenibilità anche ambientale e creare davvero nuovo valore. Altrimenti parliamo di una semplice messa in liquidazione”.

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