
Ho incontrato un’ombra fu una serie televisiva Rai di grande successo negli anni Settanta. Sempre sul filone del fantagiallo, anche Sigfrido Ranucci, conduttore di Report su Rai3, qualche giorno fa ha “incontrato un’ombra”, ovvero – a detta del conduttore – quella della donna, un’insegnante, che in un autogrill di Fiano Romano avrebbe filmato Matteo Renzi in fitta conversazione con l’agente dei servizi segreti Marco Mancini. Una vicenda ancora misteriosa sulla quale il programma ha imbastito una serie di puntate oggetto di un esposto dello stesso Renzi, culminate lunedì 14 giugno nella sbandieratissima intervista alla “cittadina curiosa” autrice dei filmati, intervista rivelatasi tuttavia – per l’appunto – un colloquio con un’ombra dalla voce camuffata.
In un intervento sul Riformista, il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) ha commentato: “È una presa in giro poiché la signora non è riconoscibile. Una cosa mai vista, neanche fossimo di fronte ad un caso di pentiti di mafia. Ma non è tutto… La trasmissione di ieri avrebbe dovuto mostrare il viso, la normalità anzi la riconoscibilità e di conseguenza la sua attendibilità, testimoniata da conoscenti e addirittura da colleghi e alunni. Ed invece nulla anzi l’opposto“.
L’On. Anzaldi ha quindi precisato: “C’è qualcuno in Italia che, come sostengo da tempo, pensa che non sia una guerra tra servizi segreti? Deviati e non? Se la signora fosse al soldo dei servizi andrebbe mai in televisione a dirlo? Andrebbe a confessare? Andrebbe a dire: non sono un semplice cittadino ma una spia professionista! Evidentemente no… Questo affare è lunare. Dopo la signora c’è stata un’ora di trasmissione per raccontare di presunti servizi segreti marci, di presunti rapporti con la ndrangheta, di mafia, di tritolo: ma che c’entra Renzi con tutti questo? Un minestrone che per un telespettatore che non sia stato attentissimo avrebbe potuto avere anche effetti diffamatori”.