Ricci striglia Damilano: “La prima striscia l’abbiamo inaugurata noi”

Marco Damilano
Marco Damilano conduttore de Il cavallo e la torre su Rai3

di Marco Zonetti 🖋️

Non è ancora partita la sua discussa striscia d’informazione quotidiana – il debutto è fissato per domani, lunedì 29 agosto 2022, alle 20.40 su Rai3 – e già Marco Damilano si è beccato una “strigliata” da Antonio Ricci, guru di Striscia la Notizia.

In un’intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera, Damilano – fra le altre dissertazioni – ha dichiarato: “la striscia è il ritorno al modello informativo, inaugurato proprio dalla Rai, di cui sono stato un appassionato telespettatore”. Appassionato non lo mettiamo in dubbio, ma forse anche piuttosto distratto visto che il Corriere è stato obbligato oggi a pubblicare in fretta e furia una nota di Striscia la Notizia a smentita delle parole del giornalista. “La striscia quotidiana non fu inaugurata dalla Rai” precisa la nota del Tg di Ricci, “ma dalle reti Fininvest (oggi diventata Mediaset) e precisamente dalla stessa Striscia. La prima edizione del telegiornale satirico di Antonio Ricci è andata in onda per la prima volta su Italia1 condotta da Ezio Greggio e Gianfranco D’Angelo, e durava circa dieci minuti per poi traslocare permanentemente su Canale5″.

Nella stessa intervista, Damilano è stato altresì autore di un’altra imprecisione, definendo Mario Orfeo “direttore generale” che ha pensato al progetto assieme all’Ad Carlo Fuortes, quando invece Orfeo all’epoca era semplicemente direttore dell’Approfondimento prima di essere rispedito dallo stesso Fuortes alla direzione del Tg3, sostituito da Antonio Di Bella.

Da segnalare anche il fatto che, alla domanda: “ha un obiettivo di share?”, l’ex direttore dell’Espresso ha risposto vagamente (e furbescamente…) che non è stato fissato, e che “l’obiettivo è diventare un appuntamento quotidiano di approfondimento per il pubblico”. Per il giornalista, “sapere che una parte di audience dedicherà tutte le sere dieci minuti del suo tempo a Il cavallo e la torre è quello che mi fa più piacere”. Già, ma quanta “parte di audience” sarà disposta a dedicare ogni sera dieci minuti del suo tempo a Damilano? La risposta soffia nello spietato vento dell’Auditel, di cui attendiamo il responso. 

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