Riforma Giustizia, Velardi: “Giornali silenziano discorso di Renzi al Senato”

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Il leader di Italia Viva Matteo Renzi al Senato (Ph. Open)

Di Marco Zonetti

Durante la seduta al Senato di ieri, mercoledì 22 settembre 2021, relativa alla fiducia al primo articolo della riforma della Giustizia, fiducia approvata con 208 sì e 28 no, e con una cinquantina di senatori della maggioranza assenti, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha pronunciato un discorso che ha scosso l’aula.

«Oggi c’è un problema gigantesco dei magistrati» ha dichiarato l’ex Presidente del Consiglio. «Ce ne sono di straordinariamente bravi ma sono rinchiusi da un potere delle correnti, che è esattamente lo stesso che aveva la partitocrazia 30 anni fa. La correntocrazia dentro la magistratura del 2021 è come la partitocrazia nella politica del 1991».

Renzi ha poi rincarato: «Il problema non è la separazione delle carriere, ma il potere e strapotere vergognoso che le le correnti hanno all’interno della magistratura che incide sul procedimento disciplinare dei singoli magistrati e che impedisce a magistrati bravi di fare carriera se non si sono iscritti a certe correnti. La vera separazione è da fare è tra corrente e magistrato. E’ inaccettabile che oggi, come prima reazione se c’è un procedimento, sia chiedere a che corrente è iscritto quel magistrato».

Quindi ha chiamato in ballo la questione della fantomatica “Loggia Ungheria” e la guerra mediatica infuriata circa i verbali dell’avvocato Amara, guerra che vede in contrapposizione l’ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura Piercamillo Davigo e il procuratore capo di Milano Francesco Greco. «Sono partite all’interno della magistratura tensioni, forse mai sopite in passato, che sono esplose in una guerra oggettiva, con magistrati che indagano altri magistrati. Si sta avverando la profezia di Massimo Bordin: il futuro è quel luogo dove i magistrati si arresteranno tra loro. I due superstiti del pool di Mani Pulite sono alle carte bollate”.

Parole durissime e, almeno sulla carta, destinate a scatenare un putiferio politico-istituzionale. Parole che invece, il giorno successivo, riscontriamo con sorpresa – e in maniera inquietante – ottenere scarsissimo spazio sui quotidiani. Lo segnala anche il giornalista e saggista Claudio Velardi su Twitter. “Oggi i giornali silenziano il discorso di Matteo Renzi sulla giustizia: la santa alleanza tra media e magistrati, che governa l’Italia dal 1992, è ben salda. I politici assistono impauriti, pronti a mettere la loro testa sul ceppo al prossimo giro“.

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