Salvate il soldato Giuli. Il flop di Seconda Linea non è (solo) colpa sua

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Francesca Fagnani e Alessandro Giuli

Seconda Linea, il nuovo spazio di approfondimento di Rai2 in prima serata condotto da Francesca Fagnani e Alessandro Giuli, non ha esordito nel migliore dei modi. Solo l’1.9% di share (con punti di minimo dello 0.3%) e 419.000 spettatori. Un flop colossale, inutile girarci attorno.

Oggi Dagospia riporta indiscrezioni su una lite furiosa tra il co-conduttore Giuli e il direttore di Rai2 Ludovico Di Meo. Immaginando a grandi linee i motivi della diatriba, ci sentiamo di spezzare una lancia a favore del giornalista.

Il fiasco del debutto era imputabile soprattutto alla farraginosa formula del programma, che del rugby cui diceva d’ispirarsi ha preso soltanto il concetto di “mischia”. Nel suo significato di “ammassamento fitto e disordinato di persone”, però. Una congerie di confuse interazioni tra conduttori a disagio e ospiti fissi e occasionali accostati senza un apparente filo logico. Un remake involontario di Quelli della notte, senza però – ahinoi – la comicità di fondo, bensì declinato in chiave tragica.

All’uscita dei dati Auditel, tuttavia, il flop è stato perlopiù imputato al povero Giuli esaltando invece la Fagnani. La quale, dal canto suo, non ha fatto certo gridare all’avvento dell’erede di Oriana Fallaci o di Christiane Amanpour. Anzi. Meno impacciata di Giuli senz’altro, ma come lui non incisiva e artefice di una performance del tutto dimenticabile quanto quella del compagno di avventura.

La trasmissione, sotto ogni punto di vista, non funziona e, salvo aggiustamenti e miracolose rimonte negli ascolti, è a serio rischio chiusura anticipata. Ma il fuoco di fila contro Alessandro Giuli in contraltare all’osanna mediatico di Francesca Fagnani è ingiusto, inopportuno e lascia un tantino perplessi. Lecito, dunque, che il giornalista sia un “filino” interdetto. Andrà meglio giovedì prossimo? Vedremo.