Sanremo 2021. Interrogazione di Gasparri e Binetti sulle offese alla religione cristiana

La stampa non ha dato molto spazio all’interrogazione parlamentare dei Senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri e Paola Binetti, stilata assieme ai colleghi Riccardo Malan, Urania Papatheu, Luigi Cesaro, Domenico De Siano, Maria Rizzotti, riguardo al Festival di Sanremo 2021 e alle “offese alla religione cristiana”, denunciate anche dal Movimento Pro Vita e Famiglia, come abbiamo segnalato qui.

Presentata il 9 marzo scorso, l’interrogazione a firma azzurra si rivolge al Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti e al Ministro della Cultura Franceschini, sottolineando diverse “cadute di stile” durante la kermesse, stigmatizzate anche dal vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Monsignor Suetta, “giunto perfino a contestare il premio “Città di Sanremo” a Fiorello”. Lo stesso Monsignor Suetta che, in un comunicato, aveva raccolto “il sentimento di dolore di credenti e non credenti, per lo più fedeli della stessa diocesi di Sanremo, per lo svilimento di simboli cristiani e per l’ostentata reiterazione di messaggi che contrastano con il rispetto di tutte le posizioni culturali, di cui il servizio pubblico dovrebbe costituire la massima garanzia“.

Nell’interrogazione, i Senatori di Forza Italia sottolineano, nell’ambito dello scorso Festival, le “gratuite espressioni denigratorie verso immagini e simboli cristiani, con l’aggravante che si tratta comunque del servizio pubblico radiotelevisivo che dovrebbe rispettare la sensibilità di tutti gli italiani. Quanto è accaduto quest’anno a Sanremo è stato spesso un travalicare i limiti del più elementare rispetto della religione cattolica, espressione tipica della fede della maggioranza del popolo italiano“. Qualche esempio: “L’uso e l’abuso delle croci, fino alla corona di spine, le immagini della Madonna, eccetera”.

E ancora: “Se quel che si è detto e si è fatto a Sanremo in chiave anticristiana fosse stato fatto sia pure in minima parte contro la fede dei musulmani oggi si avrebbero certamente delle conseguenze assai più gravi; non è tollerabile che su un palco che dovrebbe rappresentare la musica italiana vadano soggetti che in maniera decisamente volgare idolatrano idee e contenuti contrari alla fede cristiana”. Nell’interrogazione viene anche chiamata in causa la bandiera italiana, verso la quale i Senatori di Forza Italia hanno ravvisato “un vero e proprio dileggio […] che ad alcuni è apparso perfino una sorta di vilipendio”.

“Difficile pensare” – prosegue l’interrogazione – “che in una trasmissione in cui tutto era calibrato in termini di luci, colori, tempi e contenuti, i dirigenti RAI, e soprattutto il direttore artistico del festival (Amadeus, ndr), non sapessero nulla di quanto sarebbe apparso sugli schermi, cantato nelle canzoni e rappresentato nei costumi di scena. La discriminazione avvenuta nei confronti dei cattolici credenti non è tollerabile in una televisione pubblica, per di più pagata da tutti. Molti spettatori hanno percepito un vero e proprio vilipendio alla religione; proprio dal pubblico del web si sono registrati infatti moltissimi commenti sdegnati, anche da persone dichiaratamente non cattoliche, sul modo di irridere, offendere e dileggiare la fede cristiana”.

I Senatori azzurri chiedono quindi di sapere dai Ministri Giorgetti e Franceschini se questi ultimi “non ritengano necessario sottolineare l’intrinseco rispetto dovuto a valori importanti, come il diritto di professare la propria religione, senza dover subire attacchi che fanno emergere pregiudizi, irrisione e in alcuni casi vere e proprie offese“. E rincarano: “in un momento di oggettiva e grave difficoltà per tutto il mondo dello spettacolo, quali siano stati i costi sostenuti per la messa in scena del festival, considerando sia i costi diretti che quelli indiretti, compreso tutto il complicato meccanismo delle scenografie“. Attendiamo sviluppi della vicenda.

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