di Marco Zonetti 🖋️
Grande successo del Festival di Sanremo 2022, la cui finale ha ottenuto 13.380.000 spettatori con il 65% di share, mentre la media delle cinque serate non era risultata così alta fin dal 1997. Dopo essere stato immortalato in prima fila all’Ariston, l’Ad Rai Carlo Fuortes è cpmparso – per la prima volta dalla sua nomina avvenuta nel luglio 2021 – in conferenza stampa per omaggiare il successo della kermesse, tessendo le lodi di Amadeus e avanzando scherzosamente la proposta di sostituire il cavallo morente simbolo della sede di Viale Mazzini con una statua equestre del conduttore. “Se fosse ancora vivo Francesco Messina, gli avremmo chiesto una nuova statua”.
Il grande successo dell’edizione 2022 è stato sottolineato anche dal Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) che ha tuttavia puntualizzato su Twitter: “Onestà intellettuale impone che si ricordi che la decisione di affidargli il Festival si deve alla ex direttrice di Rai1 Teresa De Santis, sebbene io l’abbia criticata su alcune scelte”.
L’On. Anzaldi allude al fatto che De Santis, durante il suo incarico, si impuntò per assegnare il timone dell’edizione 2020 ad Amadeus, osteggiata dall’ex Ad Fabrizio Salini, che invece avrebbe voluto Alessandro Cattelan, in seguito artefice del flop di Da Grande. Infine prevalse la linea dell’allora direttrice e le redini della kermesse furono affidate al conduttore dei Soliti Ignoti ma Teresa De Santis, tuttavia, non potè godersi i meriti della sua scelta. Il 14 gennaio 2020, infatti, a poco più di due settimane dall’inizio del Festival, fu sostituita alla direzione di Rai1 con Stefano Coletta.
Magari sarebbe opportuno – ma anche soltanto educato – che quest’ultimo, anche solo una volta, ringraziasse la lungimiranza di chi l’ha preceduto… E visto che adesso la Rai parla tanto di inclusività e di pari opportunità, addirittura di no women no panel, è lecito ricordare che defenestrare senza pietà nell’indifferenza generale (e, a conti fatti, senza validi motivi...) la prima donna alla direzione di Rai1 sia stata – concedeteci il termine – un’autentica “porcata”.