
La pregevole idea di collocare al Teatro Ariston di Sanremo – la cui edizione 2021 avrà inizio questa sera, martedì 2 marzo – le sagome di Patrick George Zaki, il ricercatore dell’Università di Bologna detenuto da oltre un anno in Egitto e la cui prigionia viene prorogata continuamente a dispetto delle numerose proteste della comunità internazionale – non ha avuto – purtroppo – seguito.
E’ il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury ad annunciarlo con un tweet. “Inizia oggi il Festival di Sanremo. Pare ormai chiaro che la proposta di ospitare le sagome di #PatrickZaki – che da ieri trascorre altri 45 giorni in detenzione senza processo – non sia stata accolta. Peccato. E peccato pure che non sia neanche arrivata una risposta ufficiale“.
A Noury ha risposto Vittorio di Trapani, segretario dell’USIGRai che, sempre su Twitter, ha commentato: “L’ennesima occasione persa. Del resto, finché la gestione di eventi #Rai viene affidata ad agenti (Lucio Presta, ndr) a pagare è il senso, il ruolo, i valori del #ServizioPubblico. Compreso il garbo minimo di dare una risposta ad una proposta civile come quella di @amnestyitalia. #PatrickZaki“.
L’ennesima occasione persa.
— Vittorio di Trapani (@vditrapani) March 2, 2021
Del resto, finché la gestione di eventi #Rai viene affidata ad agenti a pagare è il senso, il ruolo, i valori del #ServizioPubblico.
Compreso il garbo minimo di dare una risposta ad una proposta civile come quella di @amnestyitalia.#PatrickZaki https://t.co/yACnVSkRSa