Santoro: “Rai di oggi è peggio di quella di Berlusconi”

Santoro Berlusconi Rai
Michele Santoro

Nostalgia di Santoro

Spesso, parlando di programmi televisivi di approfondimento, ricordiamo con nostalgia quelli di Michele Santoro. Quando in Rai, poi su Mediaset, poi di nuovo in Rai il giornalista conduceva talk show che inchiodavano milioni e milioni di spettatori davanti alla Tv. Contribuendo a rendere la Rai all’avanguardia e leader nell’informazione non soltanto politica.

Oggi quei tempi appaiono quanto mai remoti, lontani ere geologiche, con i talk show trasformati in mere vetrine per politici rampanti, dove il chiacchiericcio fine a se stesso ha sostituito il dibattito, dove le domande scomode o anche solo le seconde domande, sono state sostituite da ammiccamenti divertiti a favore di social, e i fatti dalle opinioni.

Rai di oggi peggio di quella dell’editto bulgaro di Berlusconi

Michele Santoro sta per tornare non in Tv ma su Huffington Post, Tpi e Micromega che, fin dal 2 dicembre, ospiteranno on-line il suo documentario I Fili dell’Odio, rifiutato dalla Rai. Lo annuncia in una lettera, per l’appunto, alle tre testate e con Antonella Nesi dell’Adnkronos si lascia poi andare ad amareggiate analisi sul Servizio Pubblico.

La produzione è scaduta di livello, la Rai non è più leader nell’informazione, la satura non c’è più” commenta Santoro. E aggiunge, a sorpresa: “La Rai di oggi è peggio di quella dell’editto bulgaro di Berlusconi. Dal punto di vista dei contenuti non c’è dubbio che ci troviamo in fase regressiva rispetto ad allora”.

Un conformismo che non ha eguali

Sul suo documentario rifiutato dalla Rai, dichiara: “Quando lo vedrete, capirete che valeva la pena, almeno di metterlo in onda su RaiNews24.” Santoro ha provato a proporlo a varie strutture della Rai ma non hanno voluto prenderlo in considerazione. “Non è la prima volta che mi trovo di fronte a una dimostrazione così grave di ottusità” scrive nella lettera alle tre testate di cui sopra. Sottolineando che: “Ci troviamo invece di fronte a un conformismo che non ha uguali perfino nella stagione monopolistica del Cavaliere. Ad eccezione di Report, mai le trasmissioni di approfondimento giornalistiche della Rai sono state così insignificanti e con ascolti così bassi, mai la satira così assente, mai i telegiornali così
omologati
“.

Declino dell’informazione Rai

Santoro salva l’informazione Rai fino ai tempi in cui Massimo Giannini sostituì Giovanni Floris a Ballarò, quando secondo il giornalista il Servizio Pubblico era ancora leader nell’approfondimento. “Poi non è più avvenuto. Per non parlare del fatto che c’erano altri programmi e senza parlare dei tentativi goffi
di quest’anni
“.

Una posizione che ricorda da vicino quella del Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che da tempo ormai denuncia le derive dell’informazione della Tv pubblica, dei talk show e dei Tg Rai.

error: Content is protected !!