Scalinata Potëmkin e bolscevichi: la “ca*ata pazzesca” del Tg1

Tg1 Scalinata Potëmkin
Il servizio del Tg1 sulla Scalinata Potëmkin a Odessa

di Marco Zonetti 🖋️

“Per me è una cagata pazzesca”, così commentava il ragionier Ugo Fantozzi la visione del film La corazzata Potëmkin di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn del 1925, commento salutato da ben “92 minuti di applausi”. A rinverdire i fasti della suddetta battuta del cult Il Secondo tragico Fantozzi, ecco arrivare al Tg1 delle 20.00 il servizio di Giacinto Pinto sulla Scalinata Potëmkin di Odessa, teatro di una delle più memorabili scene del film di Ėjzenštejn, vale a dire quella che rievoca la rivolta della città ucraina affacciata sul Mar Nero durante la prima rivoluzione russa risalente al 1905 quando la folla inerme fu attaccata dai cosacchi agli ordini dello Zar. 

Una scena parodiata da Paolo Villaggio nel già citato film, nonché più seriamente rivisitata da Brian De Palma nel suo Gli intoccabiliPeraltro, l’eccidio sulla scalinata fu una licenza poetica del regista sovietico, poiché in realtà i cosacchi non trucidarono i civili indifesi sulla scalinata di giorno bensì durante le notte nelle stradine limitrofe.

Peccato però che il Tg1 cambi maldestramente la Storia e trasformi i cosacchi nei “bolscevichi”, come si può vedere nel tweet diGisella Ruccia del Fatto Quotidiano, corredato dal video tratto dal servizio del notiziario dell’Ammiraglia Rai andato in onda sabato 12 marzo 2022.

Servizio che per illustrare lo svarione ha addirittura inserito le immagini tratte dal film La corazzata Potëmkin senza tuttavia specificare che fossero appartenenti alla pellicola di Ėjzenštejn, forse ritenendole erroneamente immagini di repertorio – o magari trasmettendole per tali, non è dato sapere. Comunque sia, una didascalia esplicativa sotto le immagini non avrebbe guastato.

Inutile dire che in rete la “cagata pazzesca” del Tg1 – “su questi scalini Odessa si ribellò ai bolscevichi nel 1905” – è stata fortemente stigmatizzata, e molti utenti si sono domandati come mai nessuno controlli prima di mandare in onda i servizi. Con ogni probabilità, essendo in video 24 ore su 24 a raccontare della guerra, la Direttrice Monica Maggioni è impossibilitata a verificare il corretto operato della redazione (ragion per cui i direttori non dovrebbero fare anche i conduttori…), ma vi sono comunque sette vicedirettori (un record) e una pletora di caporedattori e vicecaporedattori, tutti a spese nostre. Dov’erano? Non si sa.

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