Seconda Linea flop senza precedenti. Anzaldi: “Di chi è la responsabilità?”

Alessandro Giuli e Francesca Fagnani, conduttori di Seconda Linea

Seconda Linea flop senza precedenti. Il programma di Rai2 in onda il giovedì in prima serata su cui puntavano la rete e la Destra ha già chiuso i battenti. E dopo solo due puntate, per ascolti da prefisso telefonico.

Noi di VigilanzaTv siamo stati i primi, la mattina del 13 ottobre 2020, a dare la notizia della sospensione (ufficializzata poi nel tardo pomeriggio) della trasmissione condotta da Alessandro Giuli e Francesca Fagnani.

Una conclusione che sapevamo già scontata mentre a Viale Mazzini le nostre fonti interne ci raccontavano di una riunione-fiume per decidere le sorti del programma. Ma la batosta era troppo cocente per avere altri esiti se non quello da noi preventivamente annunciato: 1.9% di share nella puntata di esordio e, peggio ancora, 1.7% nella seconda puntata. Il destino era segnato, insomma, e neanche un intervento divino avrebbe potuto cambiare la situazione.

Il commento del direttore di Rai2

La “soporifera mischia” di Seconda Linea, come l’avevamo definita all’indomani del debutto, può senz’altro essere definita il più grande fiasco della storia della Rai in prima serata. Se non altro di Rai2, e se non altro viste le aspettative e il dispiego di mezzi per promuovere il programma. Il direttore Ludovico Di Meo, reduce dall’altro tonfo di lunedì 12 ottobre in prima serata con il film Unposted di Chiara Ferragni presentato da Simona Ventura, ha dichiarato:

“Rai2 ha deciso di sospendere per il momento Seconda Lineperché finora il programma non ha corrisposto completamente all’impianto editoriale che avevamo immaginato all’inizio.

Ora ci rivedremo con il gruppo degli autori per rimodulare il progetto e poter ripartire appena possibile, sempre nello stesso spazio informativo in prima serata su Rai2 che viene confermato. Ad oggi, però, non possiamo dare una data del nuovo inizio“.

“Non parliamo di ascolti – ha tenuto a rimarcare – perché Rai2 dovrebbe avere anche il diritto di sperimentare e non sono gli ascolti che ci preoccupano troppo. Ma abbiamo l’esigenza di creare un progetto che sia il più possibile lineare rispetto a quelle che erano le idee iniziali di un programma un po’ alternativo“.

Di Meo ha quindi aggiunto: “Secondo noi, non ci siamo ancora e piuttosto che continuare in maniera sbilenca, ci prendiamo una pausa e cerchiamo di rimodulare quello che riteniamo un punto di forza nel palinsesto di Rai2 e cioè la serata informativa, cercando di rilanciarla“.

La posizione del Segretario Anzaldi

La trasmissione aveva decisamente molti difetti, troppi, che abbiamo elencato a profusione qui. Oltre a essere inopportunamente popolata di risorse esterne, in totale controtendenza con i propagandistici proclami dell’Amministratore Delegato Salini. Ma vi è anche unaltra questione, sollevata dal Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Anzaldi. Che commenta su Twitter:

“Dopo lo stop di Seconda Linea, la Rai chiarisca chi ha deciso collocazione oraria e giorno di programmazione. Chi ha voluto far partire un talk sperimentale in un giorno già affollato di informazione? Direttore di rete e vice, dirigenti, capi struttura non hanno responsabilità?

In altri termini, l’investimento sul programma rivelatosi a tutti gli effetti fallimentare ricade in ultima analisi sulle spalle di innocenti vittime. I telespettatori che pagano il canone.

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