Sos Rai, bilancio in rosso. In CdA asse Pd-Lega contro M5s-FdI

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Il CdA Rai riunitosi ieri, mercoledì 14 ottobre 2020, ha esaminato e approvato sotto la presidenza di Marcello Foa, “il Bilancio intermedio al 30 giugno 2020 della Rai e di quello Consolidato di Gruppo alla stessa data, illustrati dall’Ad Fabrizio Salini“.

Asse Pd-Lega contro M5s-FdI

Approvato, tuttavia, con l’astensione dei tre consiglieri Rita Borioni (Pd), Igor De Biasio (Lega) e Riccardo Laganà (Dipendenti Rai). Hanno votato invece a favore Giampaolo Rossi (FdI) e Beatrice Coletti (M5s), e per ovvie ragioni il Presidente Marcello Foa e l’Ad Salini.

Peculiare come si sia creato una sorta di asse Pd-Lega contro un’intesa M5s-FdI. Con il partito di Giorgia Meloni in ascesa a Viale Mazzini parallelamente all’aumento di consensi nel Paese e al declino progressivo del Carroccio. Un’intesa tra grillini e meloniani che da tempo in Rai è ben rappresentata dall’amicizia tra l’Ad Salini e il consigliere Rossi, sempre più influente.

Cresce l’indebitamento finanziario

Ma come vanno i conti Rai? La risposta: è piuttosto male. In un comunicato ufficiale, leggiamo che:

Al 30 giugno 2020 la posizione finanziaria netta risulta negativa per 275,9 milioni di Euro (- 239,1 milioni di Euro al 30 giugno 2019).

Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione del Gruppo Rai per l’esercizio 2020, le proiezioni economiche evidenziano una perdita di esercizio, ancorché su un livello più contenuto rispetto alle previsioni iniziali. Le determinanti di tale esito sono prioritariamente riconducibili alla perdurante contrazione del mercato pubblicitario e degli introiti dei canoni speciali, in un contesto di ripresa dell’attività produttiva aziendale”.

E in una performance di arrampicata sugli specchi da medaglia d’oro olimpica:

L’indebitamento finanziario di Gruppo registrerà, per effetto della citata contrazione dei ricavi, una ulteriore crescita, rimanendo comunque su livelli di sostenibilità.

Insomma, non inganni la parola “crescita” utilizzata per indorare la pillola. Quello che cresce è l’indebitamento finanziario, non certo gli utili.

L’astensione di Borioni e Laganà

In tutto questo, i consiglieri Borioni e Laganà hanno argomentato all’Adnkronos il motivo della loro astensione che, in una nota, definiscono:

l’ennesimo grido di allarme e una richiesta di assunzione di responsabilità delle istituzioni per garantire il futuro alla Rai servizio pubblico. A pochi mesi dalla scadenza di questo Cda ci ritroviamo a votare un’altra semestrale di bilancio in cui il contributo di 40 milioni, previsto per gli anni 2019 e 2020 inserito nella legge di bilancio, risulta tutt’ora iscritto nel documento economico finanziario Rai (come prevedono le regole per la corretta redazione dei bilanci), ma non è stato ancora erogato dallo Stato e non ve ne è certezza alcuna.

Sottolineando che, in qualità di Consiglieri di Amministrazione della Rai, hanno:

“il dovere morale e civilistico di intraprendere tutti i percorsi possibili per tutelare le risorse economiche dell’azienda le quali, tutt’oggi, non sono garantite a causa di norme presumibilmente incostituzionali e contributi statali sanciti per legge e mai erogati. Non possiamo chiedere sacrifici alle lavoratrici e ai lavoratori di questa azienda, senza prima tentare fino alla fine tutte le strade che la legge ci consente e che questo management ha il dovere di perseguire“.

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