Spese della Presidente “in quota Travaglio” nel mirino del CdA Eni. Anzaldi: “Grillo e M5s nulla da dire?”

La presidente Eni Lucia Calvosa e Marco Travaglio

Il quotidiano La Repubblica ha segnalato come la presidente dell’Eni Lucia Calvosa, ex membro del CdA del Fatto Quotidiano e la cui nomina nella partecipata fu fortemente caldeggiata da Marco Travaglio, sia finita nel mirino del Consiglio di Amministrazione della multinazionale che le ha chiesto di dimezzare le spese. Spese che, in otto mesi del 2020, ammonterebbero a 206mila euro per alloggio e trasporti. Il tutto da aggiungere ai già cospicui emolumenti della Calvosa: parliamo di 500mila euro lordi annui, 90mila previsti dall’assemblea e 410mila aggiunti dal Cda il 4 giugno scorso “per deleghe conferite”.

Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai e Deputato di Italia Viva, ha così commentato la notizia su Facebook: “Che ne pensano Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle dei 206mila euro di benefit per alloggio e spostamenti spesi in soli 8 mesi dalla presidente dell’Eni, nominata dal Governo Conte e in passato nel Cda del Fatto Quotidiano?”

E ancora: “Che ne pensano Grillo e M5s dei 500mila euro di compenso per un ruolo che non è quello dell’amministratore delegato ma del presidente del Cda, 90 mila previsti dall’assemblea e 410 mila aggiunti dal cda dopo la nomina decisa da Conte? Nel 2015 Grillo si presentò all’assemblea dei soci Eni – qui il link della sortita – e si scagliò contro gli “stipendi da nababbi e liquidazioni a sette zeri, mentre gli azionisti sono cornuti e mazziati”. Oggi che gli stipendi e i rimborsi da nababbi sono targati M5s, come accade anche nella Rai grillina, Grillo non dice più nulla?“. Aggiungiamo noi, sarebbe anche interessante sapere cosa ne pensino Travaglio e Il Fatto Quotidiano, del cui CdA – come abbiamo ricordato sopra – la Calvosa era membro.