Di Marco Zonetti
Mentre sembra scongiurato il “blitz” dell’Ad Carlo Fuortes volto a cambiare i direttori dei Tg Rai – blitz che alcune fonti di stampa davano previsto per il mese di agosto – continuano a girare le voci sui papabili cambi al vertice delle varie testate giornalistiche, in primis il Tg1 e il Tg2, le cui direzioni scadono nell’ottobre prossimo. Secondo Il Messaggero, Gennaro Sangiuliano sarà riconfermato alla guida del notiziario della Seconda Rete vicino al Centrodestra, mentre a capo di quello della Prima Rete starebbe per approdare Antonio Di Bella in sostituzione di Giuseppe Carboni in quota M5s. VigilanzaTv ha chiesto un parere al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che più volte si è occupato del pluralismo mancato dei Tg della Tv di Stato negli ultimi tre anni.
Onorevole Anzaldi, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, per i telegiornali i nuovi vertici Rai potrebbero decidere di riconfermare alcuni nomi fra gli attuali direttori. Che ne pensa?
“Mi auguro che le scelte dei nuovi vertici sui tg riportino pluralismo, rispetto della deontologia e qualità giornalistica. L’Ad Fuortes guardi innanzitutto alla professionalità, in questi anni abbiamo visto una sequela di violazioni davvero imbarazzante, tanto da aver costretto l’Agcom a comminare la più dura sanzione mai prevista contro il servizio pubblico. A pesare, però, come sempre in Rai sarà anche la sensibilità culturale dei nuovi direttori. Su questo sarebbe opportuno tornare al rispetto di quella legge non scritta che prevede di assegnare un direttore di tg all’opposizione. Con i vertici scelti dal Governo Conte non accadde, per la prima volta tutti i direttori furono presi dalla maggioranza M5s-Lega con una lottizzazione selvaggia senza precedenti”
Quindi ritiene possibile la riconferma, ad esempio, di Gennaro Sangiuliano al Tg2, notiziario finito più volte sotto la lente dell’Agcom?
“Non so se Sangiuliano possa essere considerato un direttore ascrivibile all’area dell’attuale opposizione. Non so che cosa ne pensino Giorgia Meloni e Fdi. Di certo in questi anni ha dimostrato più volte di essere molto più vicino a Salvini e la Lega, trattati addirittura con toni da Istituto Luce. Basta vedere l’edizione delle 13.00 di oggi del Tg2 per accorgersene: la leader di Fdi dalle pagine del quotidiano La Verità ha lanciato la proposta di una mozione di sfiducia alla ministra Lamorgese, di cui è sottosegretario con delega proprio alla Pubblica Sicurezza l’esponente leghista Molteni, ma la proposta è stata liquidata in pochi secondi senza riferimenti alla Lega. Il mondo della destra di opposizione si riconosce in Sangiuliano? In Rai ci sono molti direttori con maggiore esperienza aziendale di Sangiuliano che fanno parte di quell’area culturale e politica. Non vorrei che alla fine Fdi replichi il pasticcio fatto con la tentata riconferma di Rossi in Cda, data per sicura per mesi senza che ci sia stato alcun lavoro serio per arrivarci. E poi abbiamo visto come è andata a finire.”
Allusione esplicita al caso di Giampaolo Rossi, ex potentissimo Consigliere di Amministrazione Rai in quota Fratelli d’Italia, escluso dall’attuale CdA grazie a un accordo di Lega e Forza Italia che lo hanno rimpiazzato con Simona Agnes. Giorgia Meloni ha considerato la defenestrazione di Rossi come uno “sgarbo” da parte degli alleati, ma in ultima analisi – malgrado le avvisaglie di una convergenza sulla Agnes da parte dei suoi alleati le fossero state sventolate più volte sotto gli occhi – non ha potuto far altro che prendere atto della frittata fatta.