Tg1, la Rai ha una miriade di comunicatori (a spese nostre) ma non comunica

Francesco Giorgino Tg1
Francesco Giorgino

di Marco Zonetti 🖋️

L’ultimo caso è quello del Tg1 diretto da Monica Maggioni, e non stiamo parlando degli ascolti in picchiata soprattutto al mattino tanto da incidere negativamente su tutta la fascia – già in difficoltà di suo. Alludiamo al caso della rimozione di Francesco Giorgino, Emma D’Aquino e Laura Chimenti dall’edizione delle 20.00 del principale notiziario Rai. I tre sarebbero stati trasferiti all’edizione delle 13.00 poiché contrari a essere presenti alla rassegna stampa delle 6.30, come richiesto a tutti i mezzobusti dalla direzione della testata.

Lo stesso Giorgino ha teatralmente salutato i telespettatori in chiusura di Tg, scatenando una ridda di illazioni, mentre l’Adnkronos dava la notizia che la destituzione del giornalista era avvenuta a un’ora dalla messa in onda del Tg, nonostante la presenza di una documentazione medica presentata tempo prima che raccomandava, a causa di problemi di salute, di evitargli “sovraccarichi di turni all’alba”.

“Non sono autorizzato a parlare da disposizioni interne all’Azienda. Anche perché la vicenda è oggetto di valutazione da parte dei miei legali” ha fatto sapere Giorgino all’Adnkronos, in concomitanza con l’indiscrezione di Dagospia secondo cui, alla conduzione del Tg1 delle 20.00, sarebbe approdata la lanciatissima Giorgia Cardinaletti, pupilla di Monica Maggioni e già conduttrice di Via delle Storie il lunedì su Rai1 in seconda serata.

In tutto questo putiferio mediatico, alimentato per l’appunto dal calo degli ascolti della fascia mattutina, così preoccupante da richiedere una riunione straordinaria (come rivelato da TvBlog), ecco che l’unica a non rilasciare dichiarazione è proprio la Rai. Reiterando la stessa linea di condotta seguita ai tempi della rimozione di Mario Orfeo dalla direzione dell’Approfondimento. Le cui ragioni si sono venute a sapere – senza essere però convincenti – solo in sede di audizione dell’Ad Carlo Fuortes in Commissione di Vigilanza Rai.

Il segretario della Commissione, Michele Anzaldi (Iv), commenta così con Veronica Marino dell’Adnkronos il silenzio tombale di Viale Mazzini. “Scandalosa e preoccupante la mancanza di comunicazione da parte dell’Azienda di servizio pubblico sul caso del Tg1, al centro di polemiche da giorni. Se la Rai comunicasse, il cittadino che paga il canone e i giornalisti potrebbero capire se la nuova organizzazione della testata rappresenti una scelta proficua per il giornale o, invece, un atto vessatorio“.

E ancora: “Come per il caso Orfeo l’Azienda non spiega, non comunica, poi scoppia la polemica e allora
l’Ad viene in Commissione di Vigilanza cercando di spiegare l’inspiegabile dopo giorni e giorni”. Per l’On. Anzaldi è “ancora più preoccupante il silenzio degli organismi preposti a vigilare perché queste cose non accadano. Se la nuova organizzazione del Tg1 celasse un atto vessatorio, come alcuni giornali scrivono, dovrebbe intervenire l’Ordine dei giornalisti e fare chiarezza. Se fosse, invece, una scelta fatta per il bene della testata, allora dovrebbe essere spiegato alla luce di tutto quello che è accaduto in questi giorni e ricordandosi che la Rai è una tv di servizio pubblico“. Il Segretario della Vigilanza si domanda peraltro cosa ne pensino Usigrai e Cdr di quel che sta accadendo al Tg1”.

E dire che la Rai potrebbe vantare un bel numero di comunicatori profumatamente pagati dal contribuente. Fra i quali, il capo ufficio stampa Fabrizio Casinelli; l’assistente di Carlo Fuortes per la Comunicazione e le Relazioni Istituzionali, ovvero Maurizio Caprara; il direttore della Comunicazione Pierluigi Colantoni; il direttore delle Relazioni Istituzionali Luca Mazzà, solo per citarne alcuni.

E cosa ne pensano del caso Tg1 lo stesso Fuortes e la perlopiù defilata Presidente Marinella Soldi? Non è dato sapere. Ma tutto ciò non stupisce più, ahinoi. Da troppo tempo, ormai, Viale Mazzini è avvolta sempre più in un inquietante – e offensivo – silenzio.

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