di Marco Zonetti🖋️
Fin dallo scoppio delle ostilità fra la Russia e l’Ucraina, lo storico corrispondente Rai dalla Russia Marc Innaro era finito nella bufera in quanto accusato di riportare la “versione ufficiale del Cremlino”, e quindi tacciato di essere “filoputiniano”. A sua difesa si era espresso il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) facendo notare come, nel momento in cui ci si collega con un corrispondente dalla Russia, non ci si può che aspettare per l’appunto la versione ufficiale di quel Paese. L’On. Anzaldi poneva invece l’attenzione sull’utilità di tali collegamenti, auspicando che cessassero tout court o, se mantenuti, fossero spiegati in studio per non dare a intendere di porre sullo stesso piano invasori e invasi.
Sta di fatto che, al primo sentore di polemiche, il Tg1 di Monica Maggioni aveva iniziato a non ricorrere più a Innaro per i collegamenti (a differenza di Tg2, Tg3 e Rainews e Giornale Radio che avevano continuato a interpellarlo). Successivamente, poi il corrispondente finiva nella “lista dei filoputiniani” presentata qualche giorno fa alla Camera dei Deputati dall’Onorevole del Pd Andrea Romano, esponente della Commissione di Vigilanza Rai.
E oggi Gianluca Roselli sul Fatto Quotidiano annuncia che – dopo aver lavorato otto anni a Mosca – Innaro sarà trasferito in Egitto al posto del corrispondente in loco Giuseppe Bonavolontà, in procinto di andare in pensione. Inutile sottolineare che sono in molti a scorgere i segni di una “punizione” nei confronti di Marc Innaro.
Dal canto suo, il giornalista la prende con filosofia: “Sono qui da otto anni, non bisogna restare abbarbicati alla poltrona” (dichiarazione che in Italia, e in particolar modo alla Rai, appare del tutto aliena), mentre – alla notizia di essere finito nella suddetta lista del Pd – commenta: “Mi sarebbe spiaciuto non esserci, visto che in quella lista sono finiti colleghi che stimo molto e addirittura Oliver Stone, uno dei miei registi preferiti”.
Ma chi sostituirà Innaro a Mosca? Ecco l’aspetto più paradossale della vicenda: al suo posto dovrebbe andare l’inviato del Tg1 Alessandro Cassieri, anch’egli definito dal Pd “filoputiniano”.