Tg2 recidivo. Dopo denuncia di Anzaldi, altro clamoroso taglia-cuci su Trump

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Il Governatore della Georgia Brad Raffensperger e Donald Trump

Continua a infuriare negli Stati Uniti la polemica sull’audio diffuso dal Washington Post nel quale è registrata una a dir poco controversa telefonata di Donald Trump al Governatore della Georgia. Nella telefonata in questione, Trump chiede, o sarebbe meglio dire impone, al Governatore Brad Raffensperger di “trovare” 11.789 voti che gli permettano di ribaltare il risultato elettorale a proprio vantaggio e a sfavore di Joe Biden. Parole e toni che all’opinione pubblica americana sono apparsi del tutto intimidatori, e che potrebbero anche portare a un’inchiesta per violazione degli statuti della Georgia a carico di Trump.

Michele Anzaldi chiama in causa l’AgCom contro il Tg2

Tutto ciò di cui sopra non è stato tuttavia preso in considerazione al Tg2 delle 13.00 del 4 gennaio 2021, che in un servizio di Dario Laruffa ha liquidato in pochi secondi la questione della telefonata. Peculiare trattamento della notizia che non è sfuggito al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi. Il quale, sui social network, ha pubblicato il frammento video e un suo commento, chiamando in causa l’AgCom.

“Il Tg2” – scrive il Segretario Anzaldi – “insabbia lo scandalo della telefonata di minacce di Trump per ribaltare l’elezione di Biden pubblicata dal Washington Post: si può pagare il canone per un’informazione così faziosa e squilibrata persino sulla politica americana? Che aspetta la nuova AGCOM a intervenire?

Tg2 recidivo

Il servizio di Antonio Di Bella al Tg2

Nell’edizione serale del Tg2 delle 20.30 del 4 gennaio 2021, dopo le polemiche sollevate dall’On. Anzaldi accade un fenomeno assai peculiare. Adele Ammendola lancia il servizio dedicato alla diatriba Trump-Biden accennando en passant alla telefonata incriminata. Il servizio non è più firmato da Dario Laruffa, bensì da Antonio Di Bella. Il servizio si apre con un encomio del Presidente uscente che non si arrende e sale vigorosamente in aereo per recarsi a Dalton a sostenere i suoi candidati in Georgia che si scontreranno con quelli democratici appoggiati da Joe Biden, sfida decisiva per il controllo del Senato.

A quel punto si accenna per pochi secondi alla telefonata in questione, per poi passare un’altra manciata di istanti alla requisitoria di Kamala Harris che definisce l’ingerenza di Trump un abuso di potere. Ma poi Di Bella salta subito a parlare dei dieci senatori e dei cento deputati pronti a invalidare la ratifica della vittoria di Biden liquidando in una frazione di secondo i repubblicani dissenzienti dalla linea di Trump. Il servizio si chiude con l’annuncio della manifestazione a sostegno del Presidente uscente” e di alcune contromanifestazioni” non specificate. Insomma, l’ennesimo servizio encomiastico del Tg2 a favore di Donald Trump.

Differenze con il servizio del Tg1

Ma non è finita. Chi avesse visto poco prima il servizio del Tg1 delle 20.00 presentato da Francesco Giorgino (che, dal canto suo, sottolineava con molta più enfasi la gravità delle pressioni di Trump nella telefonata), avrebbe invece visto quello che in apparenza era lo stesso servizio di Antonio Di Bella ma montato in maniera totalmente differente.

il servizio di Antonio Di Bella al Tg1

Come vediamo qui sopra, il servizio andato in onda al Tg1 inizia invece con la telefonata di Trump a Raffensperger dedicandole tuttavia uno spazio più ampio, aggiungendo anche la replica perentoria del Governatore della Georgia. E il servizio del Tg1 assegna per giunta più spazio, rispetto a quello del Tg2, alle obiezioni degli altri repubblicani che dissentono dalla linea di Trump. Un capolavoro di taglia e cuci sullo stesso servizio che sarebbe esilarante se non destasse invece inquietudine sullo stato dell’informazione della Tv di Stato.

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