Tg2, sconvolgente servizio pro-Cina. Striscia la Notizia: “Botteri innamorata di Xi Jinping”

Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino

Lo sconvolgente servizio “agiografico” di Giovanna Botteri pro-Cina trasmesso dal Tg2 diretto da Gennaro Sangiuliano nell’edizione delle 13.00 e delle 20.30 di giovedì 26 agosto 2021, denunciato dal Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi e di cui abbiamo parlato qui, ha attirato anche l’attenzione di Striscia la Notizia che, da tempo, si occupa delle vicende della celebre e celebrata corrispondente Rai da Pechino.

Più volte, il Tg satirico di Antonio Ricci ha sottolineato infatti – soprattutto nel segmento Rai Scoglio 24 dell’inviato Pinuccio – come i servizi della Botteri abbiano sempre un sapore “idilliaco” rispetto al regime di Xi Jinping, evidenziando un potenziale conflitto d’interessi che vede la giornalista lavorare per il Servizio Pubblico come corrispondente da Pechino mentre la figlia lavora per un’azienda cinese.

Sul sito web e sul profilo Instagram di Striscia la Notizia, a corredo del video del servizio in questione, si legge: “Pensiero stupendo, quello di Xi Jinping, ‘il nuovo, grande timoniere’ di Pechino. No, non lo dice l’ufficio propaganda del partito comunista cinese ma la corrispondente Rai Giovanna Botteri, nella sua ultima scottante inchiesta per il tg2”. E ancora: “Il ‘Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una Nuova Era’ diventa testo obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado in tutta la nazione. Rispettare l’ambiente, coltivare il patriottismo e, ovvio, comprendere che certi deputati dell’opposizione eletti a Hong Kong vanno rimossi. Come Cheng Chung-tai, destituito “con effetto immediato” poche ore fa per aver fallito il test sul “patriottismo”.

“Botteri, invece, promossa a pieni voti” chiosa Striscia. “Chissà se Xi Jinping regalerà almeno una copia del libro agli italiani che con il canone pagano anche la sede Rai di Pechino.” Sempre che il prezioso dono non sparisca dalle sedi della Tv pubblica come le opere d’arte. Ma questa è ancora un’altra storia.