Tgr, Anzaldi: “USIGRai dica la verità sui ricchi straordinari a carico dei cittadini”

Tgr Anzaldi Pinuccio Striscia la Notizia
Alessandro Casarin, Michele Anzaldi, Pinuccio di Striscia la Notizia

di Marco Zonetti 🖋️

Fin dal giorno in cui l’Ad Rai Carlo Fuortes ha annunciato in Commissione di Vigilanza il taglio dell’edizione notturna della Tgr, non passa ora nella quale non esca un comunicato ufficiale di qualcuno che si schiera lancia in resta contro il vertice Rai a solenne difesa dell’informazione pubblica.

Governatori, esponenti di partito, sindacati hanno fatto fuoco e fiamme, e l’USIGRai – associazione sindacale che rappresenta i giornalisti del Servizio Pubblico – ha promesso scioperi e finanche una denuncia contro Fuortes e la Rai. In tutto questo, c’è andato di mezzo anche Striscia la Notizia tramite il suo inviato Pinuccio di Rai Scoglio 24, che aveva sollevato la questione sprechi dell’edizione notturna della Tgr dopo un’interrogazione parlamentare del Senatore Elio Lannutti del Gruppo Misto.

Nell’interrogazione in questione, il Senatore – membro della sesta commissione permanente Finanze e tesoro – si domandava come mai tale edizione costasse di più delle altre, per un ammontare, secondo fonti giornalistiche, di 4milioni di euro l’anno solo per il personale. Senza contare alcuni espedienti, come quello di scavallare la mezzanotte “per prendere la maggiorazione, gli straordinari”. Oltre al fatto, dulcis in fundo, che l’edizione notturna, come dimostrava lo stesso Pinuccio, è praticamente identica a quella delle 19.30. In tutto questo il Tg satirico di Antonio Ricci – senza essere nominato – è stato oggetto di un comunicato letto in tutte le edizioni della Tgr diretta da Alessandro Casarin; comunicato che sottolineava come i ripetuti attacchi di “un programma della concorrenza” riguardo a presunti sprechi non fossero fondati.

Ma come mai la questione degli straordinari e delle maggiorazioni (a carico dei contribuenti, com’è ovvio) per un’edizione praticamente identica a quella del tardo pomeriggio, non è stata presa in considerazione nelle variegate e accorate rivendicazioni contro la decisione dell’Ad Fuortes?

Sull’argomento interviene il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), che oltre ad aver sostenuto la scelta dell’Ad Fuortes, e ad aver presentato a sua volta un’interrogazione sugli sprechi della Tgr notturna, ha chiamato in causa direttamente l’USIGRai in un’intervista a Radio Radicale.

“Alla luce dell’attacco senza precedenti che l’USIGRai ha lanciato ai vertici Rai, addirittura con l’annuncio di voler denunciare l’Ad Fuortes e portare in tribunale l’azienda” dichiara l’On. Anzaldi, “ora il sindacato dica la verità agli italiani che pagano il canone, come ho chiesto anche in un’intervista a Radio Radicale: i 1.837 giornalisti e tecnici della Tgr, come ha certificato il numero rivelato nella risposta della Rai alla mia interrogazione inviata oggi alla Vigilanza, non vogliono perdere dai propri stipendi il ricco straordinario notturno che viene pagato per 4 minuti di tg a mezzanotte, che ripropone peraltro la replica di quanto già andato in onda alle 19.30 e fa ascolti bassissimi. Di questo si tratta, non c’è nessun attacco all’informazione”.

“L’Usigrai difende – prosegue Anzaldi in un post su Facebook – le retribuzioni dei suoi associati, come è legittimo, ma non c’è nessuna battaglia a difesa della qualità del giornalismo nel servizio pubblico. Ad esempio andare ospiti nelle trasmissioni della concorrenza non ha niente a che vedere con l’informazione del servizio pubblico, e l’Ad Fuortes ha fatto bene a mettere dei limiti”.

Ma Michele Anzaldi non ha concluso, e rincara: “Certo è singolare che l’USIGRai ora annunci iniziative durissime contro Fuortes e Soldi, mentre in questi anni non ha mai protestato per i tg piegati dal governo gialloverde ai singoli leader politici, i tripli salti di carriera per le giornaliste candidate sulla piattaforma Rousseau M5s, le assunzioni esterne di biografi di segretari di partito, le dirette di Conte che cancellavano intere edizioni del Tg1, la chiusura delle trasmissioni informative, le multe Agcom per le continue violazioni del pluralismo che hanno umiliato il giornalismo del servizio pubblico. Su tutto questo non sono arrivate proteste, sullo straordinario notturno della Tgr arrivano tre giorni di sciopero e la denuncia in Tribunale. I cittadini che pagano il canone possono giudicare”.

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