di Marco Zonetti 🖋️
Finalmente, l’Ad Rai Carlo Fuortes è intervenuto di persona nella diatriba sul taglio dell’edizione notturna della Tgr, al centro della quale egli è bersaglio di attacchi concentrici da parte di USIGRai, Presidenti di Regione, partiti, leader politici, e del Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà.
Finalmente dunque, a differenza di quanto dichiarato a pezzi e bocconi in audizione in Vigilanza Rai, come auspicava VigilanzaTv da tempo, Fuortes ha sottolineato in una lettera inviata al Presidente della Commissione Alberto Barachini che la questione alla base del taglio non è relativa agli ascolti bassi bensì ai costi per il cittadino. (Per giunta a fronte di un’edizione identica alle precedenti trasmesse lungo la giornata, come evidenziato da Pinuccio di Striscia la Notizia).
Nella sua lettera, Fuortes parla infatti di “alto costo sostenuto dal servizio pubblico per la realizzazione delle edizioni in questione senza che ne derivino benefici e risultati in termini di ascolto tali da rendere utile e congruo l’impegno sostenuto, a differenza di quanto può avvenire ampliando e, con pochi sforzi, riconfigurando spazi informativi regionali di altre fasce orarie”. In altri termini, non si taglia alcunché, ma si evita soltanto di “scavallare” oltre la mezzanotte onde evitare lo scatto delle indennità notturne a carico dei contribuenti.
Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, plaude alla spiegazione dell’Ad, e all’Ansa dichiara: “Fuortes ha fatto chiarezza spazzando via le fake news sul presunto taglio dell’informazione regionale: mettendo per iscritto i numeri in Vigilanza, l’Ad ha confermato che non ci sarà alcuna riduzione di spazi informativi e che l’edizione Flash di soli 4 minuti di mezzanotte era decisamente non sostenibile, alla luce degli ascolti in confronto alle altre edizioni“. E l’On. Anzaldi precisa: “L’unico taglio vero sarà quello agli sprechi, mentre non e’ in discussione il presidio notturno in caso di necessità. A trarre giovamento della decisione del Cda sarà anche Linea Notte, che cosi’ non verra’ più interrotta proprio a inizio trasmissione”.
Frattanto, l’USIGRai – che, secondo Michele Anzaldi, difende le ricche indennità notturne percepite dai giornalisti delle sedi regionali e che sono proprio quelle che la manovra di Fuortes si appresta a tagliare per risparmiare denaro pubblico – resta sul piede di guerra. In una nota, il potente sindacato tuona: “Giovedì 16 dicembre arriverà sul tavolo del CdA la cancellazione della terza edizione della Tgr, una decisione assunta dall’AD come da lui stesso comunicato in Commissione diVigilanza, senza alcun confronto con il sindacato. Stesso destino appare già segnato per il notiziario notturno di Raisport”.
L’USIGRai “si appella alla Presidente Soldi, ai consiglieri Agnes, Bria, DeBiasio, Di Majo, Laganà, affinché scongiurino questo pericoloso taglio lineare che spegne l’informazione regionale dalle venti all’indomani mattina alle sette, un blackout informativo con gravi implicazioni per la stessa funzione di Servizio Pubblico, così come disposto nel Contratto di Servizio che presto sarà ridiscusso”.
“L’intero arco politico, sindacati, istituzioni, associazioni ed espressioni della società civile – prosegue ancora il sindacato, “si sono sollevati a tutela dell’informazione regionale per le sue insostituibili peculiarità. Una richiesta che non può rimanere inascoltata da parte dei Consiglieri di Amministrazione votati dal Parlamento per amministrare la Rai secondo i principi del pluralismo, imparzialità, responsabilità, perché non si rendano notai di una decisione assunta unilateralmente e che lascia campo libero esclusivamente alle emittenti private de potenziando gravemente il ruolo del Servizio Pubblico“.
Cosa succederà dunque in sede di Consiglio di Amministrazione? Si confermerà la “presa di visione unanime” da parte dei Consiglieri Rai (che poi unanime non era, come immediatamente smentito dalla voce contraria di Riccardo Laganà in quota Dipendenti), oppure i silenti membri espressi da Pd, M5s, Forza Italia, Lega daranno seguito alla protesta sollevata anche dai loro partiti, e dai Governatori di riferimento per i quali i Tgr rappresentano autentici “front office”? Staremo a vedere.