di Marco Zonetti
“Purché se ne parli”, diceva Oscar Wilde. O anche “non esiste pubblicità negativa”, come asseriscono i pragmatici press agent americani. Con questi due slogan si potrebbe riassumere la classifica di luglio dei giornalisti più seguiti sui social stilata da Sensemakers per la testata Prima Online. Classifica che vede varie posizioni occupate da protagonisti di recenti casi mediatici più o meno eclatanti.
In primis, il giovane vignettista in forza al Fatto Quotidiano Mario Natangelo, la cui popolarità e il cui seguito hanno conosciuto una ulteriore impennata grazie alle polemiche con il clan Meloni-Lollobrigida dopo la vignetta sulla “sostituzione etnica”, con relativa querela da parte della sorella della premier, Arianna.
“Nat”, come viene chiamato confidenzialmente, si assesta infatti all’undicesimo posto della classifica dei Top 15, superando perfino il suo datore di lavoro Marco Travaglio ed Enrico Mentana. Cinicamente, si potrebbe dire gli attacchi (e le querele) da parte degli ambienti governativi stanno facendo un gran favore al buon Natangelo, almeno quanto all’incremento della sua notorietà personale e professionale. Chi vorrebbe censurarlo è avvisato, insomma.
Tornando alla classifica, Salvo Sottile si piazza al quarto posto, e Roberto Saviano al settimo; il primo alla ribalta per il suo nuovo programma Rai previsto per la prossima stagione collocato al posto di Report; e il secondo vittima invece della “epurazione” del suo programma Insider, che ha scatenato proteste da parte dell’associazione dei parenti delle vittime di mafia e petizioni che chiedono la messa in onda della sua trasmissione cancellata per cause politiche dai palinsesti Rai.
In una classifica monopolizzata dagli uomini, fra i quali Nicola Porro e Andrea Scanzi, e dominata da cronisti che si occupano di calcio (Di Marzio, Biasin, Pedullà, Caressa, Agresti), spicca poi l’indomita Selvaggia Lucarelli, unica presenza femminile fra i 15 giornalisti più seguiti sui social.
Quanto ai contenuti, a luglio hanno perlopiù tenuto banco la fine dell’era di Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque (nei post di Lucarelli e Sottile); la scomparsa di Andrea Purgatori (nell’omaggio di Mentana); per l’appunto la cancellazione del programma di Roberto Saviano (con due seguitissimi resoconti stilati da quest’ultimo); il post di Fabio Fazio sul suo approdo a Discovery dopo l’abbandono di Rai3. Segno che la televisione, e in particolar modo le vicissitudini relative alla Rai, tirano sempre.